Malgrate, riapre l’Hotel Promessi Sposi e rilancia la ricettività sul lago

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Conclusi i lavori all’Hotel Promessi Sposi di Malgrate ora a 4 stelle di lusso, domani l’apertura

Fabio Dadati: “La ricettività alberghiera è fondamentale per incrementare il turismo sul territorio”

MALGRATE – Giovedì alle 14, i primi ospiti varcheranno la soglia dell’Hotel Promessi Sposi: lo storico albergo di Malgrate riapre ufficialmente dopo i lavori di ristrutturazione che hanno restituito un’elegante struttura alberghiera a 4 stelle di lusso affacciata allo splendido panorama sul lago, lavori seguiti dallo studio Ardea – Architettura Design Ambiente dell’architetto lecchese Arturo Montanelli.

In tutto 69 stanze, tra superior e suite, e tanti servizi di pregio offerti alla clientela, dall’area wellness con sauna con vista lago alla palestra, bagno turco e cascata di ghiaccio, sala massaggi, una terrazza in erba di 100 mq, cocktail bar, una sala meeting per ospitare anche eventi aziendali, due piani di parcheggi da 35 posti per gli ospiti con colonnine di ricarica per le auto elettriche.

C’è poi il Lisander: un ristorante con 30 coperti con terrazza esterna e cucina gourmet realizzata sotto la supervisione dell’executive chef Angelo Biscotti, Cate Alimenti, Euro Toques e Nazionale Italiana Cuochi, sostenuto da Alessio Limonta, demi chef Lisander, e da Claudia Fazzini, maître e restaurant manager di Lisander e anche di People.

A destra chef Angelo Biscotti con il suo team della cucina

Il reparto di pasticceria è curato da Dejana Scisciani, vincitrice dell’European chefs grand prix campionato europeo di pasticceria. Nella bella stagione il roof top, con un accogliente lounge del People, diventa il luogo ideale per ammirare il lago dall’alto e il paesaggio attorno.

Il ‘nuovo’ Hotel Promessi Sposi si inserisce poi in un dialogo con la già ben avviata Casa sull’Albero e il ristorante Da Giovannino Bistrot, che insieme compongono il grande progetto ricettivo e turistico sviluppato da Fabio Dadati insieme alla moglie Sabrina Frigerio.

L’imprenditore Fabio Dadati

“Avremmo voluto aprire l’hotel già nel 2021, purtroppo le dinamiche che stanno interessando l’edilizia nel suo complesso ci hanno costretto a rimandare, ma ce l’abbiamo fatta e ne siamo molto felici – ha spiegato Dadati nell’anteprima concessa questa mattina alla stampa locale – Per gli interni abbiamo scelto dei colori tenui, non eccessivi, una scelta stilistica di eleganza all’insegna del design italiano, per un albergo di qualità e che fosse sopratutto fruibile e pratico”.

Servizi di qualità e enogastronomia

Oltre 2 milioni di euro è stato l’investimento solo per gli interventi che hanno riguardato gli interni e gli arredi dell’hotel.

“Abbiamo puntato molto sui servizi, perché chi pernotta vuole soprattutto vivere un’esperienza sul lago, così come è importante per noi l’aspetto del food e beverages perché l’enogastronomia è anch’essa una delle esperienze che il turista cerca” ha rimarcato Dadati.

A destra Sabrina Frigerio insieme a Claudia Fazzini, responsabile del servizio lounge bar e sala

Se alcuni spazi sono riservati agli ospiti dell’albergo, altri come il ristorante e il lounge bar sono aperti a tutti: “Vogliamo che anche i lecchesi passino a trovarci per una colazione per pranzo e cena. Queste attività rispetteranno la chiusura serale alle 23, per rispetto della quiete degli ospiti e del vicinato”.

Sono una quarantina i lavoratori che graviteranno attorno all’albergo: “Cerchiamo di avere personale del territorio ma non è sempre semplice per la carenza di operatori che sta interessando non solo il nostro settore. Crediamo poi che sia necessario garantire delle condizioni di lavoro che consentano una migliore conciliazione tra impegno professionale e vita privata, cosa che nell’ambito ricettivo non è sempre semplice. Per questo nel possibile cerchiamo di garantire un fine settimana libero al mese ai nostri dipendenti”.

Da domani il territorio, carente di strutture alberghiere, può contare sulla presenza di un nuovo hotel: “Il ruolo degli alberghi è fondamentale per incrementare il turismo, perché le case vacanze e i B&B non possono soddisfare la domanda di gruppi di ospiti. Gli operatori turistici cercano grandi alberghi per evitare di frazionare i gruppi su più strutture e piuttosto preferiranno altre mete alla nostra provincia”.