L’Avis di Mandello festeggia il suo 65esimo: “Donare fa bene”

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Celebrazioni per il 65° anniversario di fondazione dell’Avis di Mandello

I volontari rinunciano alle medaglie, il ricavato devoluto a “Michy sempre con noi”

MANDELLO – “Non possiamo sempre fare grandi cose nella vita, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”. Le parole di Madre Teresa sono state scelte dall’Avis di Mandello per festeggiare il suo 65esimo compleanno: le celebrazioni si sono svolte in mattinata con la partecipazione di volontari, donatori dei gruppi comunali dell’associazione giunti da tutta la provincia.

Una storia, quella dell’Avis di Mandello, che comprende anche il territorio di Abbadia, cominciata il 17 maggio del 1958 con la firma all’atto costitutivo di quaranta soci tra cui il dott. Gianni Comini, fondatore e primo presidente, figura cara in paese e ricordata con grande affetto anche oggi dagli attuali coordinatori dell’associazione così come dai referenti del mondo associativo mandellese.

Roberto Rosa, presidente Avis Mandello

“Il coraggio della solidarietà – è intervenuto Roberto Rosa, presidente di Avis Mandello – se oggi festeggiamo questo importante anniversario è grazie a chi ha creduto in questo progetto. Sfogliando l’album dei ricordi possiamo dire che l’entusiasmo e la voglia di fare furono le condizioni principali che ognuno di loro mise al servizio dell’associazione”.

I festeggiamenti in mattinata sono iniziati con un corteo da piazza Leonardo da Vinci alla Chiesa di San Leonardo e dopo la messa si è svolta la cerimonia istituzionale, alla presenza delle amministrazioni comunali di Mandello e Abbadia e con la presenza del presidente dell’Avis provinciale, Bruno Manzini.

Il sindaco Riccardo Fasoli

“Con Avis è iniziata la mia vita associativa – ha ricordato il sindaco Riccardo Fasoli – dobbiamo ringraziare i donatori, perché chi dona lo fa senza un ritorno per se stesso ma guardando agli altri, e ancora di più i volontari che si adoperano per l’associazione, perché si privano di un pezzo in più del proprio tempo. La voglia di fare un passo verso gli altri ha fatto la differenza di questa associazione, la cosa più bella è quella di fare noi il primo passo”.

L’assessore Irene Azzoni, in rappresentanza del Comune di Abbadia, ha espresso i suoi ringraziamenti: “Il vostro dono arriva a tutti, indistintamente”.

L’assessore Irene Azzoni

“Festeggiamo questi 65 anni guardando al futuro, perché questo non è un arrivo ma una ripartenza – ha rimarcato Manzini – Le donazioni di sangue nel lecchese aiutano non solo gli ospedali del territorio ma anche fuori dalla nostra provincia e la partecipazione da parte della cittadinanza a questi festeggiamenti fa percepire quanto la gente ritiene importante associazioni come queste, perché rendono vivo il rapporto con le persone”.

Bruno Manzini, presidente Avis provinciale

“Il messaggio che lanciamo – ha aggiunto Manzoni – è che se ci interessiamo all’altro stiamo tutti meglio. Non è nell’individualismo che costruiamo una società solidale e accogliente”.

Quattro mila euro per “Michy” da 106 donatori

Dagli anni Ottanta i donatori dell’Avis di Mandello rinunciano alle medaglie di benemerenza, il cui corrispettivo costo in denaro viene indirizzato a progetti benefici. Quest’anno, il ricavato di queste “rinunce” è stato destinato all’associazione “Michy sempre con noi” di Abbadia, fondata dai genitori di Michele Barra, scomparso nel 2015 a soli 10 anni per un male incurabile.

L’associazione promuove iniziative per devolvere quanto raccolto alla ricerca contro i tumori in età pediatrica.

L’avis di Mandello ha consegnato a mamma Paola e papà Stefano un assegno da 4 mila euro in occasione dei festeggiamenti odierni: “Non è un contributo – ha precisato il presidente Rosa – è la decisione di 106 donatori che hanno voluto rinunciare alla propria medaglia. Ve lo consegno a nome lor perché da poco siete nati ma con i fatti avete dimostrato cosa sapete fare, nel ricordo del vostro Michy”.

Centosei sono anche gli attestati che Avis Mandello ha consegnato ad altrettanti iscritti che si sono distinti per la propria disponibilità a donare il sangue: sessanta di loro hanno ottenuto il riconoscimento di “distintivo in oro” per aver superato 20 anni di iscrizione e 50 donazioni, gli uomini, e 40 donazioni le donne.

Quaranta sono stati invece i volontari premiati con il ‘distintivo oro+rubino‘ per aver superato le 75 donazioni in trentanni di iscrizione e ancora in cinque hanno ottenuto l’attestato di ‘distintivo oro+smeraldo‘ per i 40 anni di iscrizione all’Avis e le oltre 80 donazioni.

 

 

Infine, il ‘distintivo oro+diamante‘ è stato riconosciuto al presidente Roberto Rosa per i 40 anni di iscrizione e oltre 120 donazioni di sangue effettuate. A premiarlo, in una significativa staffetta generazionale, è stata Rosaria, ultima tesserata al gruppo comunale mandellese.

 

LA GALLERIA FOTOGRAFICA DEI FESTEGGIAMENTI