Tavola rotonda con le autorità alla serata conclusiva della 58^ edizione della kermesse
I temi affrontati dall’incontro “Chi ha paura della Montagna?”: investire, conoscere, educare e vivere nei territori montani
BARZIO – Non poteva mancare il tema di grande attualità alla serata conclusiva della 58^ edizione della Sagra delle Sagre, quello della montagna, la sicurezza e la sua valorizzazione. Il dibattito “Chi ha paura della Montagna” è stato presentato ieri pomeriggio durante la kermesse dal consigliere regionale Giacomo Zamperini, presidente della commissione Montagna di Regione Lombardia.
Un argomento caldo soprattutto quello della sicurezza come ha ricordato nel suo intervento il Capo Stazione Valsassina-Valvarrone del Soccorso Alpino, Alessandro Spada: “Solo nel mese di agosto ad oggi siamo già a 22 interventi, tra questi uno con esito mortale e 7 illesi. Questo ultimo dato è quello su cui bisogna lavorare per la prevenzione. Bisogna raggiungere più persone possibili ed educarli alla cultura dell’andare montagna. E’ una percentuale importante di interventi che si possono evitare mettendo in atto diverse strategie educative soprattutto per le persone che frequentano le nostre zone e vengono da fuori, le stesse che spesso si trovano in difficoltà per svariati motivi”.
“Si danno tanti consigli sulla preparazione e l’attrezzatura ma si fa poco sui consigli per elevare la soglia di attenzione in un ambiente difficile – precisa il Emilio Aldeghi, presidente del Cai Lombardia – Ci vuole una attenzione tripla in montagna rispetto alle normale azioni che si compiono tutti i giorni in ambienti confortevoli. Le iscrizioni al Cai fortunatamente sono in aumento, dobbiamo tornare a fare cultura di montagna per fare in modo che le persone frequentino questo ambiente in modo più sicuro. Questo lo facciamo già con i corsi e le varie iniziative che teniamo. Purtroppo la montagna in questi ultimi tempi è vista come il luna park ed è frequentata sempre di più da persone con pochissima affinità con quell’ambiente ma attratte da iniziative che portano un turismo facile. La montagna deve essere conosciuta per quello che è”.
Sono molte le sfaccettature e le opportunità delle terre alte come ha puntualizzato Zamperini: “La montagna offre attrazioni non solo naturali ma ludiche e culturali. Ci sono tanti luoghi e siti rigenerati, come ad esempio le miniere che sono un esempio di turismo che valorizza la storia, le radici e l’identità del territori. Ci vuole un turismo che diventi di concretezza e per questo servono e investimenti importanti. E’ stato recentemente stanziato un milione di euro per le strutture ricettive di montagna”.
Sul ruolo dei giovani ha preso la parola Michele Schiavi, consigliere nazionale Anci e componente commissione montagna: “Ci sono sempre più giovani che scelgono e rimangono in montagna. La maggior parte dei giovani amministratori si trova appunto in piccoli comuni in aree interne o montane. Questo è un dato recente, giovani amministratori che si prendono la responsabilità dei proprio territori. Le nuove generazioni hanno scelto settori primari come agricoltura e allevamenti riscoprendo e recuperando le aree abbandonate di proprietà di famiglia e antenati. La legge regionale della montagna è però datata e ha bisogno di essere rivista e aggiornata. Il nostro obiettivo è una proposta di riforma per un progetto di legge regionale sulla montagna che parta da un presupposto fondamentale: un territorio è accogliente con i turisti se in primis è accogliente con chi il territorio lo abita tutti i giorni. Fino a che ci sono vincoli sarà sempre più difficile per la gente che vive e lavora in quell’ambiente. La montagna è fatta anche di famiglie, persone, aziende e imprese che vanno supportate”.
Posizione rafforzata dall’europarlamentare Pietro Fiocchi: “Stiamo arrivando a riforme per la tutela e salvaguardia dei sentieri e dei boschi. E’ una priorità mettere in sicurezza i territori e offrire le migliori condizioni di chi vive e lavora in montagna e per questo siamo al lavoro per reperire i fondi necessari”.