In pochi metri di torrente, nei giorni scorsi, sono stati osservati oltre 80 gamberi morti
La situazione è allarmante perché colpisce una delle ultime popolazioni veramente abbondanti e in buona salute di tutta la Provincia
COLLE BRIANZA – Il Comitato per la Difesa delle Bevere e del Fiume Lambro, Associazione ambientale del Terzo Settore che ha come finalità statutarie il risanamento e la protezione di tutte le acque di superficie del reticolo idrografico di Lambro e Bevere, lancia l’allarme per una gravissima moria di gamberi autoctoni (Austropotamobius pallipes).
Nella notte di mercoledì 11 ottobre un gruppo di esperti del Comitato Bevere e del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano nel corso di un normale monitoraggio dello status delle popolazioni di gambero di fiume autoctono in Provincia di Lecco, ha riscontrato una grave emergenza.
“Nel tratto iniziale del torrente Bevera di Brianza, sopra località Nava a Colle Brianza, in pochi metri di torrente sono stati infatti osservati oltre 80 gamberi morti – spiegano -. La situazione è particolarmente allarmante perché colpisce l’ultima popolazione veramente abbondante e in buona salute di gambero di fiume del Monte di Brianza e una delle ultime di tutta la Provincia, che era sopravvissuta alla lunga siccità del 2022! Il gambero di fiume autoctono è una specie protetta a livello europeo iscritta nella Lista rossa come specie a rischio di estinzione. Anche la “Direttiva habitat” classifica Austropotamobius pallipes come specie di interesse comunitario per la quale devono essere individuate ‘zone speciali di conservazione'”.
In Lombardia il gambero italiano è tutelato dal 1977, con divieto di cattura, trasporto e commercio, vietando altresì anche l’alterazione e distruzione dei loro habitat. Il Presidente del Comitato Bevere, la Dott.ssa Anna Nicolodi, si è attivata prontamente per allertare gli Enti competenti, il Nucleo Forestale di Lecco e ATS della Brianza concordando un tempestivo sopralluogo per venerdì 13 ottobre.
“Sono stati rinvenuti e campionati altri gamberi moribondi per potere essere analizzati dall’Istituto Zooprofilattico di Padova, per valutare le cause della morte. E’ stata allertata anche Arpa Lombardia per un campionamento delle acque, in caso di inquinamento chimico. Qualora si accertasse la presenza della patologia fungina nota come “peste del gambero”, malattia che provoca la morte di questi crostacei, le Istituzioni sanitarie, congiuntamente alla Amministrazioni locali, istituiranno una zona focolaio per interdire qualsiasi attività antropica sul corso d’acqua e impedire la diffusione di questa terribile e pericolosa malattia per il gambero italiano. Chiediamo massima attenzione, chiedendo che stivali scarpe e tutto quello che entra in contatto con l’acqua dei luoghi potenzialmente contaminati (fiume Lambro, lago di Annone, lago di Pusiano, Bevere, ecc) dovrà essere accuratamente disinfettato con candeggina al 4% prima di essere usato altrove”.
Il Comitato Bevere, non nasconde una profonda preoccupazione per questo gravoso episodio, che può essere imputabile a scorretti comportamenti umani in spregio alla conservazione dell’ambiente e alla tutela della biodiversità. Il Comitato Bevere continuerà a vigilare, collaborando con gli Enti e le Istituzioni, al fine di accertarne le cause.