Butta un dispositivo elettronico in discarica ma finisce in un mercatino

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computer dispositivi elettronici rotti pixabay

La testimonianza di un lettore che ha raccontato l’episodio che l’ha visto coinvolto

“Ero convinto che il dispositivo sarebbe stato smaltito e non rivenduto. Grave rischio per la propria privacy”

VALMADRERA – Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di un lettore che, dopo aver smaltito nell’area ecologica di Valmadrera un dispositivo elettronico, lo ha ritrovato in commercio in un mercatino.

“Buongiorno,
mi è capitato di smaltire alcuni dispositivi tecnologici presso l’area ecologica di Valmadrera. Pensando che questi dispositivi venissero avviati ad un percorso di riciclo, sono stati resettati solo in maniera parziale (visto che tutti erano rotti o danneggiati).
Dopo due settimane dal conferimento in discarica, sono stato contattato da un cittadino straniero che aveva acquistato uno dei miei dispositivi in un mercatino di Milano.
Ho prontamente provveduto alla cancellazione definitiva del dispositivo da remoto, visto che l’acquirente lo ha lasciato connesso per permettermelo e quindi permettere a lui di riconfigurarlo e renderlo riutilizzabile.
Visto che ormai anche gli elettrodomestici più comuni usano degli account personali per usufruire dei servizi offerti dai fornitori e che questi account contengono delle informazioni personali, credo sia fondamentale che presso la discarica sia indicato in maniera evidente che gli elettrodomestici ed i dispositivi elettronici conferiti non vengono riciclati ma vengono ceduti e potrebbero essere rivenduti e tornare in commercio.
Fortunatamente avevo le competenze per gestire la situazione, ma confesso di essere rimasto molto sorpreso dell’accaduto.
In effetti ho gestito con leggerezza il conferimento, convito che il dispositivo sarebbe stato smaltito e non rivenduto.
Immagino le persone che conferiscono vecchi PC o piccoli dispositivi elettronici che sicuramente non si preoccupano di formattare dischi e cancellare tulle le informazioni sensibili in essi contenuti in quanto (come me) pensano che vangano distrutti e riciclati, ma di fatti si espongono ad un grave rischio per la propria privacy”.
Lettera firmata