Piazza Affari, cantieri riaperti tra le “paure” degli avvocati

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Piazza Affari e il famoso lago

5 milioni e mezzo e 330 giorni effettivi servono per terminare il primo lotto di lavori di piazza Affari e del tribunale, con la fine dei lavori prevista per il 6 agosto 2012.

La patata bollente, come è stata più volte chiamata durante l’incontro pubblico di giovedì, servita dalla precedente Amministrazione Faggi (Lega) a quella attuale guidata dal sindaco Virginio Brivio (Pd) sta per essere raffreddata (rimanendo nella scia della metafora).

Handle with care, maneggiare con cura direbbero i britannici, visto che il rischio di scottarsi è ancora altissimo. E l’Amministrazione Brivio, presente al tavolo dei relatori con gli assessori Francesca Rota, Francesca Bonacina lo ha ben capito quando alcuni avvocati del foro di Lecco e altrettanti residenti che si affacciano su piazza Affari hanno manifestatato tutta la loro rabbia e scocciatura per gli 8 anni di fermo del cantiere, che hanno creato non pochi disagi oltre a somme di denaro pubbliche gettate al vento.

Presenti al tavolo anche il dirigente del settore Lavori Pubblici Antonello Longoni, il titolare dell’impresa esecutrice Angelo Majocchi e l’ingegnere progettista Andrea Dal Cerro.

Rivisto e ridimensionato il progetto iniziale: non più due piani interrati sotto piazza Affari, ma solo uno, mentre sotto la torre due erano i piani interrati previsti e due ne verrano realizzati. Con questa prima trance di lavori verrà sistemata la piazza e la palazzina al rustico. Il completamento della palazzina e relative rifiniture dell’operazione verranno realizzate in  un secondo momento con il lotto 2 del quale non si sanno ancora costi e tempi.

A elettrizzare l’incontro di giovedì gli interventi di alcuni avvocati che si sono detti preoccupati del momentaneo trasloco dalla sede storica di via Cornelio a quella temporanea di corso Promessi Sposi. Trasloco dal sapore definitivo visto che: “Dalle informazioni che ci sono arrivate – ha dichiarato l’avvocato Marilena Guglielmana – ci sono già dei costruttori che hanno messo gli occhi sull’immobile del vecchio tribunale per fare ciò che meglio credono”. Timore condiviso da molti colleghi.

Avv.Marilena Guglielmana

Chiara e secca la risposta del sindaco, che si è detto “rammaricato” per tali dicharazioni: “Il trasloco è necessario per le nuove leggi antisismiche introdotte dopo il terremoto dell’Aquila che prevedono opportune verifiche a stabile vuoto per determinarne le condizioni. Detto questo, i soldi che sono giunti da un mutuo del Ministero di Grazia e Giustizia sono vincolati alla realizzazione del tribunale. Secondo punto, chi sostiene che in via Cornelio si possano realizzare in corso d’opera appartamenti e piadinerie anzichè il tribuinale, deve sapere che per cambiare destinazione all’immobile ci vogliono almeno due determine approvate non dal sindaco, ma dall’intero Consiglio comunale.

E la volontà di questa Amministrazione non è certo quella; tanto meno ci sono intese sottobanco con i costruttori, dichiarazione che mi ha fortemente amareggiato. Terzo, il contratto di trasferimento nella sede provvisoria di corso Promessi Sposi è un contratto d’affitto senza nessun tipo di clausula di riscatto”.rivio ha espresso tutta la sua “amarezza” proseguendo: “Se volevamo giocare su tavoli diversi, anzichè spendere un’infinità di tempo per cercare di risolvere questo annoso problema, ci infilavanmo anche noi nella polemica. Invece abbiamo voluto dedicare tantissime energie, e vi posso garantire che sono state davvero tante, per disincagliare il cantiere e trovare una soluzione al problema”.

Ora si aspetta solo che la ditta Majocchi accenda i motori. E come gli avvocati del foro di Lecco e i residenti di piazza Affari anche noi vigileremo sull’avanzamento dei lavori.

 

Le slide del progetto illustrate durante l’incontro