Sul lungolago la commemorazione organizzata da Provincia, Comune e Prefettura di Lecco
Il ricordo di Jadran Savarin: “Abbiamo avuto la fortuna di essere stati accolti da questa città”
LECCO – Sta tutto nella voce commossa e nel semplice “grazie” pronunciato da Jadran Savarin, presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, il senso della celebrazione che si è svolta stamattina 10 febbraio, in riva Martiri delle Foibe a Lecco, in occasione del Giorno del Ricordo.
Sotto una pioggia battente si è tenuta la commemorazione istituzionale organizzata da Provincia di Lecco, Comune di Lecco e Prefettura di Lecco in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata che ha visto gli interventi del Vicepresidente della Provincia di Lecco Mattia Micheli, del Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, del Prefetto di Lecco Sergio Pomponio e di Jadran Savarin.
“Io sono un profugo istriano – ha raccontato Savarin con le lacrime agli occhi -. Ci hanno accolti per tre giorni nella Risiera di San Sabba, un brutto posto, e con un carro merci ci hanno trasferito al campo profughi di Cremona dove ho trascorso 18 mesi con mio padre, mia madre e mio fratello. Abbiamo avuto la fortuna di essere stati accolti dal comune di Lecco: ci hanno dato una casa e hanno dato un lavoro a mio padre. Questo ha permesso a me e alla mia famiglia di essere veramente italiani, visto che italiani lo siamo due volte: per nascita e per il fatto che, da italiani arrivati in Italia, abbiamo dovuto attestare davanti a un funzionario pubblico la nostra italianità. Avevo preparato un lungo discorso ma alla fine ho preferito ricordare, dico soltanto grazie”.
“Una tragedia per troppo tempo dimenticata dalla storia e considerata, a torto, un episodio minore di una guerra che aveva visto tanti drammi – ha detto Mattia Micheli -. Vogliamo esprimere un sentimento di vicinanza e solidarietà ai famigliari delle vittime e alle popolazioni italiane costrette a scappare e ad abbandonare la loro terra affinché la loro angoscia non venga dimenticata ma resti un monito contro i regimi totalitari e le ideologie che opprimono e schiacciano le minoranze negando i diritti delle persone. Un monito, purtroppo, oggi più attuale che mai”.
“Oggi celebriamo una delle pagine della storia tra le più nascoste che sono state, per certi versi, anche escluse dall’indagine storiografica e che invece, negli ultimi decenni, hanno recuperato l’attenzione perché la verità storica è sempre viva – ha detto Mauro Gattinoni -. Lecco è stata una città accogliente che ha offerto una seconda casa e una seconda vita a chi aveva lasciato tutto altrove, questo forse testimonia che laddove i governi e le ideologie dividono, i popoli uniscono. E questo, forse, è il messaggio più bello che questa tragica storia ci consegna. Non è più tempo di polemiche o revisionismi, il nostro compito è dare giusta voce alla storia, alla sofferenza e portare avanti un messaggio di unità”.
“Una pagina di grande dramma della storia del nostro Paese a cui sono legati due elementi chiave: quello del ricordo, che segna la linea di confine tra il trionfo dell’ideologia e la resistenza di una memoria che vince sempre, e quello del tentativo di rimuovere – ha detto il Prefetto Sergio Pomponio – I giuliano-dalmati rappresentano i poveri di questa storia, vittime di eventi più grandi di loro, e il non voler riconoscere la loro vicenda significa non voler riconoscere la nostra debolezza di uomini travolti dagli eventi“.
Sempre nell’ambito delle iniziative della Giornata del Ricordo, domenica 11 febbraio, alle ore 21, nella sala don Ticozzi, è in programma l’evento “Norma Cossetto. Per ricordare le Foibe” con Valeria Battaini: lo spettacolo, per la produzione di Teatro Laboratorio e la regia di Sergio Mascherpa, ripercorre la storia di Norma Cossetto, rapita, seviziata, violentata e gettata in una foiba. Il suo assassinio brutale è un simbolo della violenza di chi, in ogni guerra, calpesta la dignità e il rispetto di qualsiasi persona. L’ingresso è libero e gratuito.