Il Procuratore Gratteri a Lecco: “Droghe sempre più diffuse, parlate ai ragazzi”

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Il procuratore e il docente Nicaso invitati in città per il progetto Giovani Protagonisti

Il dibattito si è snodato fra mafie, gioco d’azzardo, nuove tecnologie e realtà virtuale

LECCO – Organizzazioni mafiose, sintetizzazione e spaccio di droghe, gestione del gioco d’azzardo: sono mondi intersecati fra loro e in continua evoluzione. Si muovono in bilico fra la realtà analogica e la realtà virtuale della rete e del dark web.  Il Procuratore del tribunale di Napoli, Nicola Gratteri, racconta episodi, si addentra nei meccanismi che muovono le organizzazioni criminali, parla di intere esistenze e famiglie distrutte dalle dipendenze – dal gioco d’azzardo all’abuso di Fentalyn.

Il magistrato simbolo della lotta alla ‘ndrangheta e  Antonio Nicaso, docente di Storia delle Organizzazioni Criminali Queen’s University di Kingston (Canada) sono arrivati a Lecco – nella serata di sabato 20 aprile – invitati dalla Fondazione Sindersi e dal Comune per l’evento finale del corso di formazione etica “Giovani protagonisti – Del mondo digitale”, che ha coinvolto circa 800 studenti delle scuole superiori. Un evento aperto alla cittadinanza: non sono bastati i posti nell’aula magna del Politecnico, per poter permettere a tutti i partecipanti di ascoltare gli interventi  sono stati allestiti collegamenti streaming in due aule al primo piano della sede universitaria.

“Noi come cittadini e utenti di internet cosa possiamo fare?” chiede Gerolamo Fazzini, giornalista moderatore dell’evento. “Intanto potete boicottare i negozi legati alla mafia, potete essere più sinceri quando andate a votare, non votare chi vi dice che troverà un posto di lavoro a vostro figlio – dice il Procuratore Gratteri, facendo scattare l’applauso nelle sale – e poi finirla con la doppia morale. Ad ogni elezioni perdiamo numeri percentuali di affluenza alle urne, le persone non ci credono più, ma non è una giustificazione, bisogna votare, prendere posizione, bisogna impegnarsi nel sociale”. L’appello è agli insegnanti: “Organizzate uno o più pomeriggi e portate i ragazzi nelle comunità terapeutiche a parlare con i tossici, fatevi raccontare le loro storie”.

L’affondo del magistrato è poi sulla proposta di legalizzazione delle droghe leggere: “Vorrei raccontarvi perchè sono contrario alla legalizzazione delle cosiddette droghe leggere, ovvero marijuana e hashish. Dal punto di vista scientifico non esistono droghe leggere o droghe pesanti, il THC è molto forte. Il disegno di legge presentato vorrebbe allontanare i giovani dalla criminalità organizzata. Ma soltanto i maggiorenni con certificato medico possono recarsi in farmacia e comprare 1 grammo di marijuana a circa 14 euro – sul mercato nero costa 6-7 euro. La polizia giudiziaria in secondo luogo continuerà i controlli, poiché chi spaccia, spaccia diverse sostanze. Le mafie non verrebbero impoverite di molto dalla legalizzazione delle droghe leggere, considerando che l’80% dei tossicodipendenti è dipendente dalla cocaina che costa 70 euro al grammo”.

Antonio Nicaso aggiunge: “Quello del droghe è un mondo in evoluzione. Durante la pandemia sono stati creati dei mercati digitali, per lo spaccio si utilizzavano i corrieri, gli stessi delle consegne di cibo a domicilio. Oggi grazie al dark web ci sono grandi boss che acquistano tonnellate di cocaina restando a casa e i pagamenti avvengono in bit-coin”.

L’ultima domanda rivolta a Gratteri, sotto scorta dall’aprile del 1989, è stata: “Chi glielo fa fare?”. “Faccio ciò che serve, altrimenti mi sentirei un vigliacco. E per me vivere da vigliacco non ha senso”.