Il designer e fondatore di Promemoria intervistato da Antonio Rusconi e Gianni Magistris
“Un atteggiamento umile e aperto è ciò che consente di ampliare i propri orizzonti”
VALMADRERA – Si è conclusa la rassegna dell’Università della Terza Età (UNI3) con l’incontro dedicato al valmadrerese Romeo Sozzi che è stato intervistato dal prof. Antonio Rusconi e da Gianni Magistris. Sozzi ha concesso al pubblico una lunga chiacchierata sottraendo un pomeriggio all’attività anche internazionale a cui lo chiama la sua azienda di interior design. L’incontro è avvenuto mercoledì 8 maggio presso il Centro Culturale Fatebenefratelli.
Antonio Rusconi, avendo ricevuto in passato da Sozzi stesso in dono “Il Filo infinito” di Paolo Rumiz, ha offerto come primo spunto dell’incontro il richiamo alle radici. Sozzi ha colto volentieri la possibilità di ricordare il suo legame non solo con Valmadrera, ma anche con la famiglia e con i valori da essa trasmessi: “Quando sono in giro per il mondo, Valmadrera mi ‘giudica’: quello che faccio deve essere sempre in linea con ciò che sono stato, con i valori appresi lavorando nella bottega di famiglia. Umiltà, ‘sbassà i urecch’, sapere ascoltare e avere un rapporto attento e rispettoso con clienti. Il rispetto è una parola poco utilizzata, ma essenziale. Le stesse tematiche green odierne sono una via per tornare al rispetto per il mondo circostante che un tempo era connaturato a ogni attività, ma il rispetto dovrebbe essere appunto un atteggiamento globale”.
Gianni Magistris, ricordando l’amicizia di lunga data con Romeo, ha portato la sua testimonianza su come l’attenzione all’ambiente e all’eliminazione di ogni spreco fosse una sua prerogativa già in tempi in cui questi temi non erano al centro dell’attenzione comune.
Un’epoca di materie prime costose, come quella della nascita del design industriale milanese negli anni ’50 e ’60, portava naturalmente ad un uso intelligente delle risorse.
L’incontro si è soffermato ancora sui primi passi di Sozzi nel mondo dell’interior design: partito da Valmadrera senza grandi strumenti comunicativi ma con grande curiosità, Romeo viaggiò molto all’estero, soprattutto in America, per andare ad apprendere nuove tecniche e nuove abilità presso altre culture.
“Un atteggiamento umile e aperto è ciò che consente di ampliare i propri orizzonti, di affinare la propria sensibilità per i materiali e i colori, di fare proprie nuove tecniche e soluzioni. Il nome Promemoria, parola italiana ma al tempo stesso internazionale, contiene sia un riferimento al passato, sia soprattutto al futuro, alle ‘cose ancora da fare’. Il simbolo della rana ha una valenza simile: è un animale simpatico, sorridente, e soprattutto che salta sempre in avanti. Non arretra mai, neanche quando cambia direzione: non bisogna mai stare fermi, o sentirsi arrivati. La curiosità è il motore del tutto”, spiega Sozzi.
In anni più recenti Romeo Sozzi ha acquisito un marchio importante, Bottega Ghianda. Una sfida da far tremare i polsi, anche da un punto di “vista morale”: dopo l’acquisizione, è seguito un lavoro per cercare di proporre una linea all’altezza della memoria di Pierluigi Ghianda, geniale artigiano e artista del legno. Antonio Rusconi ha quindi ricordato come alcune opere di Sozzi sono state richieste per il Museo Arte Moderna del Quirinale: l’attestazione del riconoscimento di un prodotto non solo apprezzato dal pubblico e dal mercato internazionale, ma anche ritenuto rappresentativo per il valore artistico del suo design. Al termine dell’intervista, il pubblico non si è fatto scappare l’opportunità di porre domande all’ospite: anche questo momento, ricco di aneddoti e ricordi, ha confermato il rapporto fra Romeo Sozzi e Valmadrera.
Per celebrare gli incontri di Uni3, nella giornata di mercoledì 22 maggio alle ore 15 presso la Sala Auditorium del Centro Fatebenefratelli, si terrà un incontro di chiusura del progetto Uni3 con relatori e collaboratori.