Il Procuratore Capo, che ha coordinato le indagini che hanno portato all’arresto del boss Matteo Messina Denaro, a Lecco per presentare il libro ‘La Cattura’ scritto con il giornalista Salvo Palazzolo
L’appello ai giovani: “La scuola è una grande redazione e voi siete una generazione di cronisti, scrivete e raccontate storie di coraggio”
LECCO – Il Procuratore Capo della Procura di Palermo Maurizio De Lucia e il giornalista Salvo Palazzolo ospiti in città per Leggermente 2024 per presentare il libro ‘La Cattura: i misteri di Matteo Messina Denaro e la mafia che cambia’ edito da Feltrinelli. Nella serata di ieri, domenica, la presentazione si è svolta presso la Pizzeria Fiore mentre questa mattina, lunedì, il magistrato e il giornalista hanno incontrato gli studenti delle scuole medie Ticozzi e Stoppani di Lecco e quelli di Malgrate. Entrambi gli appuntamenti sono stati organizzati in collaborazione con Libera e il Centro di Promozione della Legalità.
Il libro ripercorre le fasi che hanno preceduto e seguito l’arresto di Matteo Messina Denaro, il boss di Castelvetrano catturato dai Carabinieri il 16 gennaio 2023, dopo una latitanza di 30 anni. De Lucia è il Procuratore Capo di Palermo che con l’aggiunto Paolo Guido, ha coordinato la brillante operazione. Salvo Palazzolo è un inviato speciale di Repubblica che da oltre trent’anni segue le vicende di Cosa nostra.
Tanti i temi affrontati nella chiacchierata, condotta dal giornalista Lorenzo Bonini: dalle indagini alla cattura del boss di Cosa Nostra latitante Matteo Messina Denaro alle sfide quotidiane degli uomini e delle donne delle istituzioni che hanno il compito di proteggere i cittadini, lasciando infine spazio alle numerose domande degli studenti, che hanno seguito l’incontro con attenzione.
“E’ necessario parlare di mafia e continuare a farlo, non solo nel Sud Italia ma in tutto il paese – ha detto il Procuratore De Lucia – per conoscerla, riconoscerla, e combatterla. Voi ragazzi contribuite a costruire spazi di legalità, per questo continuerò a girare per le scuole di tutta Italia, parlando di mafia, che non è una guerra, perché le guerre iniziano e finiscono, ma un male ultracentenario di questo Paese”.
“I mafiosi – ha continuato De Lucia – tra loro si chiamano ‘uomini d’onore’, una parola usata naturalmente in maniera falsa. Una delle vicende più atroci che ho dovuto ricostruire è stata il sequestro di un bambino, figlio di un pentito di mafia, poi ucciso e sciolto nell’acido. E’ onore, questo? Credo possiate rispondervi da soli. Nella nostra Costituzione la parola onore è presente nell’articolo 54, che recita: ‘I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore’. Tra questi cittadini, ricordo, rientrano i vostri stessi docenti, che ogni giorno vi regalano una cerimonia di onore, con le loro lezioni”.
Di valore anche l’appello lanciato dal giornalista Palazzolo: “La scuola è una grande redazione e voi siete una generazione di cronisti, abili con la tecnologia, attenti. Oggi quando finite le vostre lezioni andate a comprare un taccuino e una penna e scrivete: la scrittura è magia, fa uscire quello che abbiamo dentro. Io ho deciso di fare il giornalista per raccontare le storie belle di uomini e donne che hanno coraggio, in modo da sentirmi un po’ come loro. Il mio invito dunque è quello di scrivere, per raccontare: raccontate di questo incontro, raccontate le storie che leggete, raccontate la vostra città, ciò che vi piace e ciò che non vi piace, ciò che desiderereste. E usate anche i social, troppo pieni di contenuti inutili, per queste finalità”.
Al termine dell’incontro i due autori hanno firmato le copie del libro portate dagli studenti per poi spostarsi a Oggiono all’Istituto Bachelet per incontrare i ragazzi delle scuole superiori.