Il reading di Andrea Carabelli ha concluso la 1^ edizione del Festival delle Geoscienze
Cattaneo: “La qualità della divulgazione è stata riconosciuta ed apprezzata”
LECCO – Si è concluso con l’applaudito reading teatrale di Andrea Carabelli ‘Antonio Stoppani, il professore con lo zaino in spalla’ il 1° Festival Nazionale delle Geoscienze GeoCult, ospitato a Lecco, presso il piazzale Cassin alla Piccola. Dieci giorni di iniziative, laboratori ed escursioni “fuori festival”, convegni e conferenze, in omaggio all’Abate Stoppani in occasione dei 200 anni dalla sua nascita.
Nelle tensostrutture allestite alla Piccola ha trovato spazio la mostra immersiva ‘Il Bel Pianeta’, ideata con l’obiettivo di coinvolgere i visitatori sulle sfide della transizione ecologica. In 1.500 hanno visitato il percorso interattivo, a misura anche dei più piccoli, per riflettere sui cambiamenti climatici e scoprire, partendo dagli elementi naturali, alcune buone pratiche per prendersi cura del pianeta terra.
Tanti e partecipati i laboratori con le scuole e gli eventi di divulgazione scientifica, tra cui si annovera sicuramente l’incontro con il climatologo Luca Mercalli, ma anche gli eventi dimostrativi a cura dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e del Soccorso Alpino e, per i giovani, il concerto del gruppo Bunker44 che sabato sera ha riempito Piazza Garibaldi.
A fine Festival, il bilancio è positivo, con alcuni ‘appunti’ per migliorare un’eventuale prossima edizione: “Siamo soddisfatti perché il pubblico ha riconosciuto la qualità della divulgazione proposta attraverso questo format, il riscontro è stato certamente positivo – ha fatto sapere l’assessore Giovanni Cattaneo che ha ideato il festival – abbiamo evidenziato un interesse a temi legati alla scienza e alla cura del territorio da parte di un pubblico molto trasversale sia per età che per formazione professionale. C’è voglia di rendersi conto di com’è l’ambiente in cui viviamo e di collaborare con corresponsabilità a tutelarlo”.
“Alcune cose andranno sicuramente migliorate – ha aggiunto Cattaneo – per esempio l’aspetto della promozione che non ha raggiunto tutti gli interessati. Sulla location, è la prima volta che organizziamo un festival avente fulcro l’area della Piccola, uno spazio prezioso e funzionale ma che per i lecchesi è ancora un luogo percepito periferico, da scoprire“.
Archiviata la prima edizione si guarda al futuro della manifestazione: “I segnali che abbiamo ricevuto ci incoraggiano a tenere puntato il faro sul tema delle Geoscienze – ha detto Cattaneo – una preziosa collaborazione si è aperta con il mondo accademico: oltre il Politecnico anche l’Università Statale e il Museo di Storia Naturale di Milano hanno dimostrato un concreto interesse alla mostra e al festival, tant’è che il Museo di Storia Naturale in autunno farà alcuni eventi proprio sulla figura di Stoppani mentre la Statale ha chiesto di poter allestire la mostra ‘Il Bel Pianeta’ nella sua sede a ottobre. Se ci sarà una seconda edizione del Festival? Al momento non lo sappiamo ancora, ma certamente lavoreremo per mantenere questi preziosi rapporti, anche in una logica di promozione turistica del nostro territorio”.