Veicoli Euro 0/1/2: si pensa al divieto in 54 Comuni lecchesi

Tempo di lettura: 3 minuti

MILANO – Ben presto chi possiede una macchina Euro 0 benzina/diesel, Euro 1 ed Euro 2 diesel, farà prima a lasciarla in garage: il divieto di circolazione dei mezzi più inquinanti potrebbe infatti venire esteso ad altri 361 Comuni lombardi, che si sommano ai 209 dove il divieto già esiste.

Questo è quanto emerso dal Tavolo Aria che si è tenuto nel pomeriggio di lunedì a Palazzo Lombardia, presieduto dall’assessore regionale all’Ambiente , Marcello Raimondi e che ha riunito rappresentanti delle istituzioni locali da tutta la regione.

Il lavoro del tavolo si è concentrato sulla proposta, avanzata dallo stesso assessore Raimondi, di estendere a nuovi Comuni il blocco di 12 ore (dalle 7.30 alle 19.30, dal lunedì al venerdì, dal 15 ottobre al 15 aprile) dei veicoli più inquinanti, che oggi interessa l’area critica “ex A1” e con essa 447.000 veicoli. L’intenzione emersa sarebbe quella di allargare il divieto anche all’ex area A2, per eliminare dalle strade altri 223.000 automezzi (senza contare le 174.000 moto che sparirebbero in entrambe le aree).

Per quanto riguarda la provincia di Lecco, sono 13 i Comuni attualmente interessati dal provvedimento (Airuno, Brivio, Calco, Cernusco lombardone, Imbersago, Lomagna, Merate, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno d’Adda, Robbiate, Verderio Inferiore, Verderio Superiore).

L’estensione annunciata coinvolgerebbe ben 41 Comuni, compreso il capoluogo provinciale (Barzanò, Costa Masnaga, Annone di Brianza, Barzago, Bosisio Parini, Bulciago, Calolziocorte, Casatenovo, Cassago Brianza, Castello di Brianza, Cesana Brianza, Civate, Colle Brianza, Cremella, Dolzago, Ello, Galbiate, Garbagnate Monastero, Garlate, Lecco, Malgrate, Missaglia, Molteno, Monte Marenzo, Montevecchia, Monticello Brianza, Nibionno, Oggiono, Olginate, Perego, Pescate, Rogeno, Rovagnate, Santa Maria Hoe’, Sirone, Sirtori, Suello, Valgreghentino, Valmadrera, Vercurago, Viganò).

“Auspico – ha detto – che in una quindicina di giorni le Province possano farci avere le risposte delle Amministrazioni comunali che hanno interpellato – ha spiegato Raimondi – In questo modo potremo avviare l’iter legislativo e procedere con le nuove norme entro l’inverno”.

Un appello a cui l’assessore provinciale all’Ambiente, Carlo Signorelli, ha risposto con “perplessità”:

La posizione dell’Amministrazione è di contrarietà al provvedimento; non crediamo sia ingiusto, ma è necessario arrivarci con un congruo preavviso e con tempistiche rispettose dei destinatari di tale divieto. Bloccare per sei mesi un veicolo vuol dire impedire ad una persona di muoversi e di recarsi al posto di lavoro; tutto ciò senza contare il contraccolpo per le imprese, in particolare i piccoli artigiani, che utilizzano questi automezzi. Inoltre, il difficile periodo economico e l’attuale assenza di incentivi renderebbero ancor più gravosa la situazione. Già lo scorso anno, con l’estensione della norma ai primi 13 Comuni lecchesi, abbiamo notato questo contraccolpo”.