Gremita la chiesa di Malgrate per i funerali della 69enne investita e uccisa sulla provinciale a Bartesate
Don Andrea: “Luisa continuerà ad essere al nostro fianco”
MALGRATE – Due comunità intere si sono strette intorno alla famiglia di Luisa Maria Spreafico, la 69enne vittima di un tragico incidente la mattina dello scorso 24 giugno. La donna stava camminando lungo la Provinciale nella frazione di Bartesate, Galbiate, quando è stata travolta da un’auto che dopo l’incidente non si è fermata. Trovata in arresto cardiocircolatorio a bordo strada e soccorsa d’urgenza, Luisa si era spenta in Ospedale dopo due giorni di agonia. L’automobilista, una donna di 62 anni, è stata invece fermata tre giorni dopo il sinistro: è accusata di omicidio stradale con l’aggravante della fuga.
Una vicenda che ha scioccato Galbiate e la piccola frazione di Bartesate, di cui Luisa era originaria e dove aveva ancora la casa dei genitori, e Malgrate, paese in cui viveva insieme al marito, Alessandro, e in cui era particolarmente conosciuta per il suo instancabile impegno in parrocchia. Qui, tra le altre cose, Luisa Spreafico era anima del Movimento Terza Età che presiedeva da alcuni anni.
In tantissimi questa mattina, giovedì, si sono ritrovati nella Chiesa di San Leonardo a Malgrate per dare l’ultimo, caloroso saluto a Luisa e stringersi intorno alla famiglia, il marito e i tre figli, Alessandra, Natalia e Mattia. Gremita la chiesa, qualcuno è rimasto fuori. Era presente anche il sindaco di Malgrate, Michele Peccati.
A celebrare la Messa Don Andrea Lotterio, parroco di Malgrate, insieme al diacono di Galbiate Giacomo De Capitani e, da Lecco, Don Angelo Cupini, a Don Franco Cecchin, ex prevosto. Poche e misurate parole ma sufficienti ad esprimere la grande stima e riconoscenza verso una persona buona e speciale quale appunto era Luisa. Generosa fino alla fine, per le esequie i familiari hanno chiesto di devolvere eventuali donazioni a Tinnamoreraidime, l’Associazione no profit a sostegno del reparto di Terapia Intensiva e Patologia Neonatale dell’Ospedale Alessandro Manzoni di Lecco.
“Il giorno della prima Messa che ho celebrato 38 anni fa, il sacerdote dell’oratorio che fece l’omelia mi disse: ‘Permettimi di aggiungere di non avere paura se il dolore attraverserà a volte la tua esistenza, devi essere capace di convertirlo in una fede più provata, più pura, e comprendere al meglio cosa significhi amare Dio, continuare a fidarsi di lui, stringersi a lui, solo a lui, che se una gioia ti toglie cento ne mette poi sul tuo cammino‘. Il Vangelo non mente, ed è l’invito che faccio a tutti voi oggi riuniti qui per tributare l’ultimo saluto alla nostra sorella Luisa”. E ancora: “La vostra presenza così numerosa testimonia quanto fosse amata: continuerà ad accompagnarci, sarà presente in maniera diversa ma sempre bella e serena”.
Anche Don Franco Cecchin ha rivolto un saluto personale a Luisa: “A nome di tutto il Movimento Terza Età, un grazie immenso. Continua a fare sentire la tua presenza alla tua famiglia e a tutti noi”.
Al termine della Messa la bara in legno chiaro e ricoperta da rose bianche è stata portata al vicino cimitero dove Luisa riposerà in eterno.