Mercoledì il consiglio comunale aperto per discutere la mozione sul nuovo ponte sull’Adda
Il sindaco Torchio: “Rischiamo di essere travolti da questa nuova opera”
PADERNO – Preoccupazione per l’impatto sul volume di traffico, anche pesante, che il nuovo ponte di Paderno potrà portare e sulla tenuta della già congestionata viabilità locale, oltre che i timori per l’impatto ambientale e paesaggistico nella valle dell’Adda, ribadendo come la questione non si possa ridurre alla “semplice” sostituzione del ponte San Michele tra Paderno e Calusco, ma debba essere affrontata nel quadro del complessivo attraversamento tra le due sponde dell’Adda.
Si struttura in preoccupazioni e richieste, come quella di elaborare, in forma associata, un approfondito studio del traffico che valuti le conseguenze su tutto il territorio del Meratese derivanti dall’apertura di un nuovo ponte a Paderno d’Adda, la mozione approvata mercoledì sera in Consiglio comunale a Paderno, convocato in forma aperta per dare la possibilità ai cittadini di intervenire e dire la propria opinione rispetto a un’infrastruttura destinata a cambiare non solo la viabilità, ma anche la vivibilità del territorio.
“Il rischio di essere travolti da questa opera c’è, e proprio per questo dobbiamo raccogliere ed elaborare più dati possibile in modo che gli impatti del nuovo ponte vengano studiati bene” ha ribadito il sindaco Gianpaolo Torchio, ripercorrendo poi con l’ausilio di slides le tappe della questione.
Partendo dalla chiusura del San Michele nel 2018 per urgenti lavori di riqualificazione, Torchio ha ricordato come Rfi abbia posto la durata del ponte nel 2030, iniziando a lavorare allo studio del nuovo ponte, prima ipotizzato come due infrastrutture, una ferroviaria e una stradale. A seguito di alcune indagini geologiche, si è poi passati a valutare l’ipotesi del ponte unico a doppio piano, come quello attuale, con tre scenari possibili. Tra questi si è scelto quello che prevede il nuovo ponte a pochissima distanza dal San Michele.
Un’ipotesi che comporterà un incremento enorme di traffico su via Festini e tutto il circondario. Ragion per cui, l’amministrazione comunale padernese si è mossa, dopo aver invano cercato di spostare il ponte viario più a sud, per chiedere tutele e interventi di miglioramento della viabilità locale.
“Chiediamo che vengano analizzati i diversi scenari viabilistici correlati alla realizzazione delle opere già previste nel PTCP provinciale e gli interventi richiesti nella lettera congiunta delle Province di Lecco e Bergamo dell’aprile 2022 e che tale studio sia completato da una analisi particolareggiata dell’impatto sui centri abitati e le aree residenziali del territorio coinvolto con particolare riferimento alla qualità dell’aria, all’inquinamento acustico e ai rischi di incidentalità connessi all’incremento di traffico previsto”.
Non solo. L’amministrazione comunale padernese chiede direttamente al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e a Regione Lombardia di confermare il coinvolgimento diretto e costante dei Comuni su cui si insedierà il nuovo ponte sull’Adda nel gruppo di lavoro tecnico e politico formato a valle della riunione del 24 luglio 2024; di prevedere adeguate forme di coinvolgimento dei territori impattati dall’incremento di traffico previsto, in particolare per tutta l’area del meratese; di integrare nel progetto del nuovo ponte anche la realizzazione degli interventi richiesti, come la tangenzialina di Verderio e l’eliminazione del passaggio a livello della Sernovella, nella lettera congiunta delle Province di Lecco e Bergamo dell’aprile 2022, con le necessarie coperture economiche associate.
Alla Provincia di Lecco la richiesta di istituire una cabina di regia comprendente una rappresentanza dei Comuni interessati che sia costantemente informata e coinvolta in ogni passaggio, sia di natura tecnica, sia di natura istituzionale, che venga effettuato sul tema, mentre a Rfi viene ribadito la volontà di promuovere un percorso progettuale del nuovo ponte sulla valle dell’Adda porti a soluzioniarchitettonicamente e tecnologicamente all’altezza del contesto storico-ambientale, condividendo l’utilità di un concorso internazionale di idee per il perseguimento di tale fine.
Negli interventi i cittadini presenti hanno condiviso le preoccupazioni dell’amministrazione comunale stigmatizzando la rassegnazione imperante tra molte persone. “Mi aspettavo le orde stasera qui in sala. Questo progetto sembra folle e dobbiamo opporci” ha sbottato un padernese, preoccupato per la mole di traffico, e quindi di inquinamento e rumore, che porterà con sé il nuovo ponte.
“E’ assurdo costruire un’opera che porterà automobilisti e camionisti fermi in coda a Paderno” gli ha fatto eco un altro, mentre un cittadino ha chiesto al sindaco di protestare in maniera clamorosa, fuori dalla Regione, contro il progetto così com’è allo stato attuale.
“Istituirei il divieto di transito ai mezzi pesanti su via Festini” ha aggiunto un altro, ricordando come la strada che dal ponte porta verso l’abitato di Verderio sia di proprietà comunale.
Richieste di delucidazioni sono arrivate anche sul destino del San Michele con il sindaco che ha spiegato che l’intenzione è quello di trasformarlo, dopo il 2030, in una passerella ciclopedonale.