Riaperto il cimitero di Laorca, ma ora c’è una zona off limits

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LECCO – Lavori ultimati giusto in tempo per il primo novembre al cimitero di Laorca, dove un intervento massiccio di disboscamento e bonifica ha permesso di mettere in sicurezza la meravigliosa cornice di grotte che cingono il camposanto del rione.

Un intervento di “somma urgenza – come ha spiegato l’assessore Ivano Donato – reso necessario da alcune segnalazioni di cittadini in seguito alla caduta di piccoli sassi. Onde evitare gravi incidenti è stato deciso di effettuare un intervento massiccio per mettere in sicurezza la zona”.

Il direttore del Servizio Protezione Civile del Comune di Lecco, Antonio Schiripo ha proseguito: “Questa, come altre aree che teniamo sotto controllo, è a rischio e dopo lo stratempo del 29 luglio ci sono giunte diverse segnalazioni di caduta sassi. Con il geologo Sergio Locchi dello studio Ingeo il 31 luglio abbiamo effettuato un sopralluogo durante il quale è stato constatato un peggioramento della situazione che ci ha portato a chiedere un intervento urgente. I lavori, del costo di 77mila euro iva inclusa, sono iniziati di lì a poco e affidati alla ditta Fratelli Locatelli di Introbio, conclusi proprio in questi giorni”.

Il geologo Locchi ha quindi descritto la tecniche di intervento con cui la zona è stata disboscata e bonificata: “Si è trattato di un’operazione per certi versi delicata che ha richiesto l’imbrago di ogni albero cresciuto sul ciglio del precipizio per far sì che nessun frammento cadesse in basso durante il taglio. Poi è stato effettuato un disgaggio manuale di tutti i sassi in condizione di equilibrio precario, mentre per uno sperone roccioso caratterizzato da una fratturazione marcata, si è reso necessario un rafforzamento corticale che ha previsto il posizionamento di una rete metallica di contenimento ancorata alla roccia”.

I lavori sono stati ultimati con il collocamento di una recinzione che cinge tutta l’area posta sotto le grotte, che va dalla chiesetta del cimitero fino pochi metri dopo la quint’ultima stazione della via Crucis situata appena prima l’ingresso al secondo terrazzamento del cimitero.

La recinzione è provvista di due cancelli dotati di serratura le cui chiavi sono state consegnate dal Comune al parroco don Emilio Colombo e ai proprietari delle cappelle di famiglia situate in quella zona.

Una soluzione che di fatto non permette più libero accesso alla chiesa, all’antico scurolo e alle ultime cinque stazioni della via Crucis da oggi diventate off limits.

L’accesso sarà consentito solo durante i giorni in cui, nella chiesa del cimitero, verrà celebrata la messa. A conti fatti si può dire che l’ingresso alla zona divenuta “rossa” si ridurrà si e no a 15 volte all’anno, tante sono le celebrazioni eucaristiche nella chiesetta del cimitero.

In paese in molti hanno arricciato il naso e il malumore si è già fatto sentire in quanto da sempre (parliamo di più di 400 anni) quella zona è accessibile a tutti e in ogni ora della giornata, un luogo di preghiera in primis, ma anche di meditazione e contemplazione. Una zona carica di tradizione, fede, speranza e di storia… talvolta mista a leggenda.

Don Emilio e don Lauro Consonni lo sanno bene e sanno anche che i borbottii dei laorchesi si sono già fatti sentire, tuttavia non possono che prendere atto della decisione del Comune che, a parole non vieta l’accesso ma di fatto sì visto e considerato che una recinzione e un cancello chiuso precludono inevitabilmente l’accesso.

Pensare di salire ogni giorno ad aprire e ogni sera a chiudere i cancelli per don Emilio è impensabile e impossibile: “E’ un impegno che non posso prendermi. Se poi aggiungiamo il fatto che una volta aperti i cancelli la responsabilità di tutto ciò che accade è della parrocchia è evidente che la situazione cambia e si complica”.

E così dopo quasi mezzo migliaio di anni i laorchersi e tutti coloro che finora sono stati abituati a far visita al caratteristico cimitero di Laorca, dovranno accontentarsi di osservare da lontano l’antico scurolo, la chiesa, i dipinti delle ultime 5 stazioni della via Crucis, senza dimenticare il calice in pietra dove, narra la leggenda, l’acqua che lì viene raccolta è benefica per gli occhi e la vista.

Ma siamo a Laorca, patria dei “Craponi”, è siamo sicuri non tarderanno a farsi sentire.


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