TV locali: chiudono Telereporter e Telecampione

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MILANO – Terremoto nel mondo dell’informazione locale: da lunedì Telereporter e Telecampione, storiche emittenti televisive lombarde, chiuderanno i battenti.

La notizia è riportata quest’oggi dal Corriere della Sera, ma l’intenzione di cessare presto  l’attività era stata espressa a settembre dai vertici del Gruppo Profit, proprietario delle già citate televisioni oltre che di Odeon,  insieme ad un piano di licenziamenti di massa tra giornalisti e tecnici, nell’ambito di una ristrutturazione radicale dell’azienda.

“L’azienda, che già in passato aveva annunciato 35 esuberi a causa della crisi del settore delle tv locali – fanno sapere dalle Rsu – intende ora raddoppiare il numero dei licenziamenti fino a 70 unità, coinvolgendo l’80% del personale”.

I sindacati dei lavorati denunciano come Telereporter “scelga deliberatamente di cessare ogni attività produttiva e giornalistica, dopo avere incassato i soldi della rottamazione delle frequenze, valutabili in 22 milioni di euro e 1 milione e mezzo di euro dei contributi 2010 del Corecom, fondi pubblici che lo Stato elargisce a sostegno dell’editoria locale. In futuro – spiegano ancora le Rsu – quando giornalisti e tecnici saranno già tutti licenziati, continuerà ad incassare i contributi Corecom per gli anni 2011 e 2012, sempre derivanti dall’attività di informazione giornalistica”.

Una crisi, quella del Gruppo Profit, scoppiata nella primavera 2009 con la presentazione di un piano di ristrutturazione dell’azienda da editore televisivo con creazione propria di contenuti a canale di trasmissione di prodotti esterni indipendenti dal gruppo.

“Operazione – hanno sottolineano – grave, che va contrastata perché consente di mantenere il marchio legato alla testata giornalistica ma svuotarla dei suoi dipendenti”.

Ad incidere sulla sorti dell’azienda sono stati  il calo delle pubblicità insieme a quello degli ascolti a causa della frammentazione dell’offerta televisiva, di investimenti per il passaggio al digitale terrestre, l’instabilità societaria legata alle vicende giudiziarie dell’editore e difficoltà generalizzata ad accedere al credito bancario, come spiegato dai sindacati.

Al momento dell’inizio della crisi, il Gruppo Profit contava, in tutta Italia, circa 250 dipendenti. A distanza di tre anni ne sono “sopravvissuti” 97 nell’unica sede milanese rimasta attiva.

Dopo il fallimento dichiarato nel luglio di quest’anno dal Tribunale di Milano, il 3 settembre l’azienda ha comunicato alle Rsu l’intento di cedere il ramo d’azienda che riguarda: l’autorizzazione di fornitore di contenuti rilasciata a Telereporter per il marchio Telereporter shopping + la determina del Ministero dello Sviluppo economico per l’assegnazione dell LCN13 per la Lombardia + il marchio Telereporter shopping. La società interessata all’acquisto del ramo d’azienda è Primarete S.P.A con sede legale in Cremona che avrebbe espresso l’intenzione di non voler assorbire personale giornalistico.

“Questa ultima operazione – denunciano infine i sindacati – svela la pianificazione di una strategia che portava solo ed esclusivamente alla dismissione e alla vendita di tutto quello che era possibile per diventare, in definitiva, una tv commerciale dedita principalmente alle televendite. Ovvero che non c’era alcuna volontà di garantire, anche minimamente, i livelli occupazionali già ridotti drasticamente negli anni”.

Il sipario calato su Telereporter e Telecampione preoccupa anche i gestori delle altre emittenti locali, a causa della stessa crisi economica che ha ridotto gli investimenti pubblicitari dei privati, oltre che per i sempre più scarsi finanziamenti pubblici. Un problema che riguarda l’intero mondo dell’editoria, ma che colpisce in modo più evidente il settore della carta stampata, con ben 90 giornali italiani a rischio chiusura, come denunciato  dal segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi.