La monografica dedicata all’opera architettonica dello Studio dei BBPR in mostra fino al 23 febbraio 2025
In esposizione anche una ventina di scatti dell’architetto e fotografo lecchese Giacomo Albo, dedicati al restauro della torre
ROMA/LECCO – La Torre Velasca di Milano protagonista al MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma con la mostra inaugurata lo scorso 24 ottobre e dedicata proprio all’opera dello Studio dei BBPR. L’esposizione, a cura del Centro Archivi del MAXXI Architettura e Design Contemporaneo, parla anche ‘lecchese’ grazie alla presenza degli scatti del fotografo Giacomo Albo che, con i suoi scatti, ha documentato i lavori iniziati nel 2021 e che si concluderanno entro fine anno.
Edificio simbolo del boom economico e della Milano sulla via della ricostruzione, la Torre Velasca ne ha cambiato lo skyline e ha incarnato il primo esempio di grattacielo all’italiana. A questa monumentale impresa architettonica, attualmente oggetto di un importante lavoro di restauro e rigenerazione urbana sviluppato da Hines Italy, società globale di investimento, sviluppo e gestione immobiliare, è dedicata l’esposizione che sarà visitabile fino al 23 febbraio 2025.
Il meticoloso lavoro di catalogazione e studio portato avanti dal Centro Archivi del MAXXI Architettura e Design Contemporaneo – reso possibile grazie al comodato d’uso dell’archivio BBPR – mette in luce, dettaglio per dettaglio, la storia di un edificio simbolo dell’architettura italiana degli anni ‘50. I veri protagonisti sono infatti i materiali d’archivio: una ricchissima collezione di fotografie, migliaia di elaborati grafici e documenti che ripercorrono le tappe della Torre Velasca, dalle fasi iniziali alla lettera di incarico, dagli studi preliminari per torri che non sarebbero mai nate all’inizio del cantiere, fino allo studio degli interni e i particolari degli arredi. I materiali d’archivio coesistono e si integrano per tutto il percorso espositivo con altri due livelli di narrazione paralleli, uno virtuale e uno tattile, funzionali all’approfondimento di specifiche tematiche restituite al pubblico con linguaggi nuovi.
La monografica ospita anche un pannello con le fotografie, 21 in totale, scattate da Albo dedicate proprio all’imponente operazione di restauro della Torre Velasca. “Ho avuto la grande fortuna e il privilegio di poter raccontare i lavori di restauro di uno dei simboli dell’architettura italiana nel mondo – racconta – per me è stato un onore e una bellissima occasione per la mia storia di fotografo”.
Albo, nato a Lecco nel 1975, laureato in architettura al Politecnico di Milano nel 2002, è specializzato in fotografia dell’architettura e attualmente collabora con privati, aziende e istituzioni per la comunicazione di progetti di architettura, interior design e paesaggio urbano. Dal 2013 è cultore della materia presso i laboratori di progettazione architettonica al Politecnico di Milano, pubblicando approfondimenti sulla lettura del territorio mediante la fotografia e la videoproduzione. Autore e curatore, nel 2015, dell’exhibition “Expo Landscapes: architetture, testimonianze e tracce di un’esposizione universale”. Nel 2019 è uno degli autori fotografici del progetto “Fragile Landscapes” nell’ambito di “International Summer School 2019”, Facoltà di architettura del Politecnico di Milano, sede di Piacenza, Nel 2020 cura la regia e la fotografia del cortometraggio “Spazi Illuminati”, presentato al MDDF, raccontando il restauro della Biblioteca Vanoni a Morbegno, opera di Luigi Caccia Dominioni. Nel 2021 con Marco Introini presenta il percorso “Di roccia e d’acciaio, tra natura e artificio”, un’indagine fotografica sulle trasformazioni del patrimonio archeologico industriale nella città di Lecco. A Bergamo, nel 2022 inaugura l’esposizione: “Bergamo paesaggio latente” proponendo una lettura della città durante il lockdown totale del 2020. A Febbraio 2023, da un’idea di Giuseppe Taramelli, propone “Aedificante: cantiere, cultura, persone, futuro” una riflessione fotografica sul cantiere e il lavoro in ambito edile per la cura di Angelo Dadda, presso la Fondazione Stelline di Milano. Il lavoro viene in seguito presentato all’European Culture Center di Venezia in Palazzo Mora, durante la 18ma Biennale di Architettura di Venezia. A Roma, presso il Museo MaXXI, nell’ottobre 2024 presenta 21 fotografie all’exhibition “La Torre Velasca dei BBPR” a cura del Centro Archivi MAXXI Architettura e Design Contemporaneo.