Olimpiadi Milano-Cortina, la Regione fa il punto sulle infrastrutture. Procede il Quarto Ponte

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Le opere nel lecchese proseguono secondo il programma

L’assessore Terzi: “Opere che resteranno in eredità al territorio”

MILANO/LECCO – Proseguono i cantieri per le opere infrastrutturali in Lombardia finanziate grazie all’evento delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. In campo investimenti per oltre 1,5 miliardi di euro, a cui Regione Lombardia ha contribuito con uno stanziamento di 500 milioni di euro.

Opere che resteranno in eredità al territorio: in alcuni casi attese da tempo e in altri prefigurate appositamente per migliorare l’accessibilità agli ambiti dove si svolgeranno le gare.

Il tema è stato al centro della seduta dalla V commissione regionale Territorio, infrastrutture e mobilità tenutasi oggi a Palazzo Pirelli, a cui hanno partecipato esponenti di Regione Lombardia con l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche Claudia Maria Terzi, Simico, Anas, Cal. In particolare il focus si è concentrato sulla viabilità stradale dei territori coinvolti dalle Olimpiadi, con un riferimento anche al tema del dissesto idrogeologico nella zona lecchese.

“Le opere olimpiche – ha dichiarato l’assessore Claudia Maria Terzi – funzionali allo svolgimento dell’evento e individuate da Regione Lombardia insieme al Ministero delle Infrastrutture, comprendono le ‘venues’, ossia le sedi di svolgimento delle gare, gli impianti sportivi, i villaggi olimpici e i luoghi di premiazione, le opere infrastrutturali e per l’accessibilità, e gli interventi destinati a infrastrutture sportive per la valorizzazione turistica. Ai finanziamenti dello Stato si è affiancato anche l’impegno di Regione Lombardia che, su un investimento complessivo di oltre 1,5 miliardi di euro, per realizzare opere finalizzate a garantire l’accessibilità alle sedi degli eventi olimpici sul territorio lombardo, ha contribuito con oltre 500 milioni di euro, di cui 300 milioni per gli interventi sportivi e 200 milioni di euro per opere sulla rete stradale e ferroviaria”.

Variante di Tirano

Dalla riunione è emerso il buon procedere dei cantieri legati alle opere stradali identificate come permanenti, necessarie, indispensabili e indifferibili. Tra queste emerge la Variante di Tirano, i cui lavori hanno uno stato di avanzamento pari al 34% con obiettivo quello di ultimazione alla fine di dicembre 2025.

Le opere stradali nel lecchese e in Brianza

Si aggiungono poi l’adeguamento a tre corsie del Ponte Manzoni, il cui avanzamento cantiere è al 25% con ultimazione prevista per gennaio 2026, termine questo previsto anche per il consolidamento della galleria Monte Piazzo. Atteso invece per l’autunno del prossimo anno il potenziamento dello svincolo in località Piona. Infine, per febbraio 2026 sarà terminata la messa in sicurezza della tratta Giussano – Civate.

Ulteriori 100 milioni di Anas

“Sono soddisfatta – ha aggiunto l’assessore Terzi – perché dalle relazioni di Anas, Simico e Cal emerge quanto sia a buon punto lo stato di avanzamento dei lavori dei cantieri in corso per migliorare l’accessibilità ai siti olimpici. Da sottolineare inoltre gli ulteriori 100 milioni di euro, di cui 55 milioni per interventi di manutenzione straordinaria in fase di progettazione, legati soprattutto alla Galleria del Monte Piazzo, finanziati da Anas per opere ‘collaterali’ riguardanti la messa in sicurezza delle gallerie, che quindi non ricadono direttamente negli interventi finalizzati all’evento sportivo. Le opere in programma e in corso lasceranno ai territori un patrimonio infrastrutturale e per la mobilità di grande valore. La loro realizzazione, talvolta complessa, richiederà ancora del tempo, ma l’impegno è massimo per rispettare i cronoprogrammi e ottimizzare l’impiego delle risorse, a beneficio del tessuto economico-sociale lombardo”.

Il contrasto al dissesto idrogeologico

Infine, per quanto riguarda gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico in provincia di Lecco, Anas ha relazionato di avere commissionato nel 2021 uno studio specifico per la SS36, seguito direttamente dalla Struttura Territoriale Lombardia e dall’Università di Milano Bicocca, che ha analizzato e zonizzato il rischio crolli rocciosi sui tratti in superficie, valutandone sia il rischio sia l’incidenza attesa. Lo studio ha rilevato le aree a maggior rischio, verso le quali sono stati già realizzati parte dei lavori o sono in corso di esecuzione o progettazione.

pd incontro regione leccoFragomeli (PD): “Lavoriamo per non sovrapporre cantieri e bloccare il territorio lecchese”

A margine della seduta è intervenuto il consigliere Gianmario Fragomeli (PD): “Su nostra richiesta, oggi si è finalmente fatto il punto delle opere connesse alle Olimpiadi, con la giusta attenzione alla provincia lecchese. E quello che più mi premeva è stato chiarito: evitare i cortocircuiti e le sovrapposizioni con gli altri interventi sul nostro territorio”.

“Era importante che ci fossero tutti i soggetti interessati, come noi consiglieri del Pd, condividendolo con il presidente della Commissione, avevamo chiesto, perché così non abbiamo parlato solo di strade, ma anche di ferrovie, di ponti, di impianti sportivi. Per me era fondamentale chiarire il fatto che si rischia di innestare le opere per le Olimpiadi su altre, altrettanto importanti, in corso e finanziate da Regione Lombardia e Ministero, anche per capire le tempistiche che in molta parte supereranno il febbraio 2026. Ma siccome rimarranno sul territorio, è cruciale monitorarle e sollecitare gli enti coinvolti: anticipare oppure ritardare di sei mesi-un anno un’opera, vuol dire un problema più o meno risolto sul territorio”, sottolinea il dem.

“Ad esempio, dopo quello che è accaduto l’11 ottobre, quindi meno di un mese fa, con l’aumento della falda nella galleria di attraversamento di Lecco e quindi la forte problematica idraulica, ho insistito per sapere a che punto è la situazione e come Anas si sta occupando di risolvere questo problema, che se si dovesse ricreare sarebbe gravissimo, perché ha interrotto il transito nel nostro capoluogo e ha bloccato la Ss 36. Anas mi ha risposto che stanno facendo uno studio di progettazione per intervenire sulla falda, considerato che si è creato un problema idraulico molto pesante con le piogge dell’ultimo mese, ma non è detto che sia un caso isolato. Ricordo che le acque sono riuscite a perforare la galleria e c’erano getti potenti che finivano direttamente in carreggiata. È già in corso il potenziamento degli impianti di riassorbimento e svuotamento idrico e si sta cercando di lavorare per progettare la protezione del fuoco, quindi per consentire anche ai mezzi infiammabili di passare in galleria San Martino. Ora Anas deve trovare i finanziamenti, perché l’intervento avrà un costo tra i 35 e i 40 milioni di euro”, fa sapere Fragomeli.

“Abbiamo sottoposto un altro tema, collaterale alle opere per le Olimpiadi che stanno andando avanti, come il quarto ponte a Lecco e lo snodo di Bione: dopo che anche oggi ci sono stati riconfermati gli 8-9 milioni di euro per la manutenzione del ponte di Brivio, ho detto ad Anas che assolutamente la nostra provincia non può reggere, nei collegamenti con la provincia di Bergamo, anche un intervento manutentivo e di chiusura totale, previsti per l’anno prossimo, del ponte di Brivio finché non verranno almeno conclusi i lavori del quarto ponte che attraversa l’Adda. Anas ha preso atto della mia richiesta e la valuterà. Quindi, ho ribadito che le due opere non si devono sovrapporre perché altrimenti il traffico impazzisce, con il solo ponte Cantù-Olginate in mezzo. Si creerebbe una situazione di limitazione eccessiva e di snodo di collegamento dei due versanti lecchesi in direzione Bergamo. Oggi lo stato di avanzamento dei lavori del quarto ponte è al 25%, con conclusione entro inizio 2026, in tempo per avviare la manutenzione del ponte di Brivio”, conclude Fragomeli.