La discussione a Palazzo Bovara grazie alla mozione presentata dalla Lega
La vicesindaco Piazza: “I cittadini che hanno subito reati o presunti reati denuncino sempre alle forze dell’ordine”
LECCO – Si torna a parlare di sicurezza a Palazzo Bovara: martedì sera la commissione II ha discusso la mozione firmata dalla Lega per migliorare la sicurezza in città. “Una mozione nata nei mesi estivi, sulla scia di alcuni episodi, ampiamente raccontati dalla stampa locale, che hanno generato allarme sociale nei cittadini – ha precisato la capogruppo della Lega Cinzia Bettega, prima firmataria del testo – a muoverci però non sono solo gli episodi di cronaca eclatanti, quelli che vanno sui giornali, ma anche quelli che capitano, oramai quotidianamente, non solo a Lecco. Noi consiglieri abbiamo raccolto tante segnalazioni dei cittadini e titolari di esercizi commerciali del centro ma anche nei rioni, sappiamo che tanti di questi episodi hanno per protagonisti gruppi di giovani, probabilmente dietro di sono anche problemi legati allo spaccio. Ma questo è un tema che sta a cuore a tutti, tanti cittadini sono stanchi, in via Volta qualcuno è addirittura arrivato a pensare di cambiare casa per la situazione che si è venuta a creare”.
“Il senso di questo documento è invitare l’amministrazione a porre attenzione costante e puntuale al tema della sicurezza, consapevoli che ognuno fa la sua parte e che sul banco c’è anche un più ampio problema sociale di devianza giovanile” ha concluso Bettega. Nella mozione la Lega è anche tornata a chiedere la possibilità di attivare in città l’operazione Strade Sicure, con l’impiego di militari dell’Esercito.
Durante la discussione la vicesindaco Simona Piazza, assessore alla Polizia Locale, e la comandante Monica Porta, hanno ribadito l’importanza di denunciare ogni episodio violento o che genera insicurezza: “Siedo insieme a tanti altri colleghi di comuni limitrofi al tavolo del Comitato per l’ordine e la sicurezza (Cosp, ndr) della Prefettura e spesso ci ritroviamo a parlare di queste problematiche, sempre più comuni in tutti i territori – ha detto Piazza – noi stessi e le forze dell’ordine segnaliamo sempre al Cosp episodi preoccupanti e criticità ma a queste segnalazioni devono unirsi le denunce da parte dei cittadini che subiscono reati o presunti reati, o vi assistano. L’appello che faccio alla cittadinanza, dunque, è questo: denunciate, sempre, perché altrimenti il fatto non sussiste e non ci sono i dati che possono validare possibili e diversi interventi rispetto a quelli già previsti e attuati sul territorio. Prima di chiamare i giornali, rivolgetevi alle forze dell’ordine: il loro intervento può già essere risolutivo”.
Sul tema Strade Sicure Piazza ha spiegato: “Prima dell’estate al tavolo del Cosp era stato richiesto di valutare l’inserimento del nostro territorio nell’operazione ma sulla base dei dati relativi ai reati nel primo semestre del 2024 non ne è stata ravvisata la necessità. A fronte di questo diniego, sono stati però attivati diversi interventi sul nostro territorio, in particolare nei mesi compresi tra luglio e settembre si sono susseguiti servizi di ordine pubblico ai quali hanno partecipato anche i nostri agenti di Polizia Locale, su diretto coinvolgimento di Questura e Prefettura”. La vicesindaco ha ricordato anche i due progetti portati avanti grazie ai finanziamenti di Regione Lombardia, Smart (per la sicurezza stradale) e Stazioni Sicure: “Abbiamo anche investito sulla strumentazione, con nuove telecamere di video sorveglianza, attrezzature a disposizione degli agenti e il potenziamento dell’organico: dalle 39 unità complessive nel 2019 siamo passati a 46, impegnate in un servizio continuativo dalle 7 a mezzanotte. Le forze dell’ordine, Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza, ricordo invece che sono in servizio 24 ore al giorno, tutto l’anno”.
Piazza ha ricordato anche la sperimentazione positiva degli Street Tutor lo scorso anno: “Purtroppo però terminata quella prova non abbiamo potuto riattivarli perché in Regione Lombardia queste figure non hanno un inquadramento legislativo come accade invece in altre regioni, ad esempio in Emilia Romagna – ha spiegato – abbiamo richiesto ai consiglieri regionali di farsi portavoce per avere una legge ad hoc su queste figure, sarebbero strategiche per un presidio capillare e costante della città”.
Come annunciato, poi, il Comune e i servizi sociali sono in attesa dell’esito di un bando di Regione Lombardia che consentirebbe di finanziare ed attivare i cosiddetti ‘educatori di strada’, ovvero operatori specializzati nell’assistenza e recupero sociale dei soggetti deboli e che vivono in condizioni di marginalità. Attivo da tempo invece il monitoraggio delle persone senza fissa dimora: “E’ bene ricordare che alcuni comportamenti non sono reato, ma è necessario intervenire con presidi educativi: ci stiamo lavorando” ha concluso Piazza.
La discussione è stata partecipata, i vari consiglieri intervenuti hanno espresso parere favorevole alla mozione e ai suoi contenuti: “E’ vero che, dati alla mano, i reati a Lecco sono in calo ma il percepito dei cittadini è altro e dobbiamo tenerne conto” il commento di Andrea Frigerio (Italia Viva), mentre Pietro Regazzoni (PD) ha commentato “quando il tema è la sicurezza non c’è destra o sinistra, dobbiamo essere uniti, stiamo facendo un discorso di buonsenso”. Marco Caterisano (FdI) ha richiesto la possibilità di ripristinare dei pattugliamenti a piedi tramite i vigili di quartiere: “Servirebbe per fare vedere ai cittadini che il territorio è presidiato”, mentre Alberto Anghileri (Con la Sinistra Cambia Lecco) ha ricordato che la sicurezza e l’ordine pubblico sono temi in carico alla Questura, esprimendosi poi contro l’operazione Strade Sicure: “Vivo da sempre a Lecco, i problemi ci sono ma non siamo nel Bronx, se mettiamo qui i militari in altre zone d’Italia sarebbero necessari i Caschi Blu dell’Onu – il suo commento – mi sembra che troppo spesso gli episodi vengano ‘ingigantiti’ anche dai social media: condivido l’appello della vicesindaco, se si subisce reato o comunque si assiste a qualcosa che non va bene bisogna denunciare alle forze dell’ordine”.