Figura storica dell’Anpi e della Cgil, aveva 94 anni
Era una delle ultime testimoni in città della resistenza partigiana contro l’occupazione nazifascista
LECCO – La città di Lecco piange Giancarla Riva Pessina, 94 anni, già presidente dell’Anpi Provinciale di Lecco dal 2004 al 2012, storica figura del sindacato e dell’impegno per i diritti delle donne, militante politica (era stata anche consigliera comunale) ma soprattutto volto e voce lecchese dell’antifascismo e della Resistenza.
Giancarla si è spenta lo scorso 20 novembre ma la triste notizia è stata diffusa solamente ieri. Figlia di commercianti, sposata con il partigiano Emilia Pessina, Giancarla fu testimone diretta degli scioperi del 7 marzo del 1944 e della deportazione da parte dei fascisti di alcuni operai lecchesi, tra cui il compianto Pino Galbani.
Dedicò la vita all’impegno politico e civile, entrando nella Cgil di Lecco fin dall’immediato Dopoguerra: “La sua prima tessera sindacale è datata 1946, quando dovette avere l’autorizzazione dei genitori per iscriversi in quanto ancora minorenne” ricorda Diego Riva, Segretario Generale. Ricoprirà poi per molti anni il ruolo di delegata sindacale alla File – Leuci e nel 1957, quando Giuseppe Di Vittorio arrivò a Lecco per l’inaugurazione della nuova Camera del Lavoro, ricevette da lui e da Pio Galli un diploma per meriti sindacali. “Col suo sorriso, Giancarla ci è entrata nel cuore e si è conquistata l’affetto di tutti noi: una grande compagna, determinata quanto gentile e discreta nei modi, sempre rispettosi, verso tutti e tutte. Addio cara Giancarla, da tutta la tua Camera del Lavoro” conclude Riva.
A ricordarla con affetto anche il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni: “L’ultimo pannello della mostra “La storia siamo anche noi! Donne della Resistenza del territorio lecchese”, allestita al primo piano di palazzo Bovara, è dedicato proprio a lei, Giancarla Riva Pessina. Oggi il Comune di Lecco e la comunità lecchese tutta ricorda con gratitudine la vita e l’esempio di Giancarla Riva Pessina. Per onorare la sua memoria e il suo impegno civico e civile, l’invito è quello di venire a scoprire la sua storia e quella di tutte le donne della Resistenza lecchese che tanto hanno fatto per la nostra città”.