Partecipata la manifestazione promossa da Cgil e Uil anche a Lecco
“La misura è colma, la povertà cresce e il Governo si benda gli occhi”
LECCO – Definire priorità chiare e rispondere ad interrogativi definiti cruciali, relativi al futuro industriale del paese, alla sicurezza sul lavoro e ai servizi essenziali: queste le richieste dei sindacati al Governo durante la manifestazione per lo sciopero generale di oggi, 29 novembre, contro la Manovra Finanziaria. Anche a Lecco Cgil e Uil sono scese in piazza per protesta e ribadire la necessità di cambiare rotta.
Circa un migliaio le persone che hanno preso parte al corteo, partito poco dopo le 9 da Largo Caleotto e giunto in Piazza Diaz dopo aver attraversato la città. Qui si sono susseguiti gli interventi dei sindacalisti presenti. Sul ‘palco’ sono saliti Teresa Elmo (Fp Cgil), Giacomo Arrigoni (Uilp), Barbara Cortinovis (Filcams), Gabriella Trogu (Uilm), Paolo Gucciardi (Filctem), Eros Gallina (Feneal), Diego Riva (Segretario Generale della Cgil di Lecco) e Dario Esposito (Coordinatore Uil Lario).
“Oggi siamo in Piazza perché la misura è colma – ha detto Trogu – non è uno sciopero ma una mobilitazione di chi crede ancora nella giustizia civile. La povertà cresce e il governo chiude gli occhi, se li benda proprio“.
Le richieste dei sindacati sono chiare: sostegno alle persone anziane, attenzione al futuro industriale del tessuto produttivo, con particolare attenzione ai settori metalmeccanico e gommaplastica, la sicurezza sul lavoro, soprattutto nei cantieri edili, dove continuano a verificarsi morti, e ai servizi essenziali per i cittadini, sanità e scuola in primis. “Queste devono essere considerate esigenze anche per chi ricopre responsabilità di Governo” l’appello unanime risuonato nella piazza rosso-blu.
Tra i presenti anche il Senatore Tino Magni (Avs): “Pieno sostegno a Cgil e Uil per questa manifestazione – ha detto – siamo contenti per la partecipazione convinta e il clima sereno. In questa finanziaria non c’è nulla, i divari verranno accentuati, per risolvere i problemi ci vuole anche volontà politica che il Governo dimostra di non avere. Noi continueremo a batterci, comunque”.
Durante la manifestazione sono stati dati i numeri relativi all’adesione allo sciopero nelle principali aziende lecchesi, tutti oscillanti tra l’80 e il 100% (Itla Bonaiti 90%, Calvi 90%, Officine Lafranconi 90%, Cooperativa San Martino della Spreafico Frutta 75%, Puricelli 90%, Gilardoni Vittorio 80%, Fiocchi Munizioni 90%, con previsione del 100% nei turni notturno e pomeridiano).
“Siamo di nuovo in piazza, abbiamo dichiarato lo sciopero generale, che a Lecco ha visto un’adesione alta. Dichiarare lo sciopero generale è una responsabilità, che con questa piazza abbiamo deciso di prenderci – ha detto Diego Riva (Cgil) – Non siamo massimalisti, siamo in piazza per dei temi veri, che non trovano risposta. Il Governo dipinge un paese che non c’è, la terza legge di bilancio risponde solo alle grandi imprese, multinazionali e banche. Questa è una scelta politica, non è andata a prendere dove le risorse ci sono. Se il governo non allarga la base imponibile di chi paga l’Irpef – ha continuato – il rischio è che chi paga le tasse sono i lavoratori dipendenti e pensionati, e questo è un problema. Stiamo attraversando un periodo nefasto – ha concluso Riva – il governo ci sfida tutti i giorni su molte tematiche. Sta mettendo anche in discussione il diritto di sciopero. Noi continueremo a scendere in piazza per difendere i diritti che rischiano di venire calpestati” ha concluso.