Dopo Ballabio, questa mattina a Oggiono la seconda parte della cerimonia della Prefettura con la consegna delle ultime 17 medaglie d’Onore
Il Prefetto: “Ricordando queste vittime dobbiamo impegnarci nel dare una risposta collettiva ad ogni forma di sopraffazione”
OGGIONO – “Con questo riconoscimento ricordiamo il sacrificio di persone inconsapevoli di essere vittime sacrificali: un giorno sono uscite di casa per andare al lavoro e sono state deportate nei campi di concentramento. Il loro sacrificio ci ricorda la necessità di affermare sempre i valori opposti alla violenza: contro ogni forma di sopraffazione dobbiamo dare una risposta collettiva”. Il Prefetto Sergio Pomponio ha introdotto con queste parole la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore ai familiari di deportati e internati lecchesi nei campi di lavoro e di sterminio durante la Seconda Guerra Mondiale, avvenuta in mattinata presso l’Auditorium dell’ICS Marco D’Oggiono.
Il momento segue la prima parte di cerimonia avvenuta ieri, mercoledì, presso il Comune di Ballabio dove sono state consegnate le prime 12 medaglie d’onore (leggi qui). 29, complessivamente, i riconoscimenti assegnati quest’anno dalla Prefettura. 17 i premiati di questa mattina, ritirare dai parenti. Si tratta di: Giacomo Anghileri (Valmadrera), Antonio Baruffaldi (Primaluna), Giovanni Brembilla (Alzano Lombardo), Michele Chiodo (Minervino Murge), Angelo Dell’Oro (Valmadrera), Luigi Fornari (Orio al Serio), Pasquale Frigerio (Oggiono), Carmelo La Fornara (Roccella Valdemone), Mario Lavelli (Merate), Domizio Ratti (Cesana Brianza), Germando Rigamonti (Besana in Brianza), Angelo Saini (Monticello Brianza) Gabriele Saini (Monticello Brianza), Carlo Sanvito (Carate Brianza), Carlo Tentori (Cesana Brianza), Felice Tentori (Valmadrera) e Leonardo Vassallo (San Severo).
“Questa giornata è importante perchè la cerimonia coinvolge trasversalmente tutto il territorio lecchese, ieri abbiamo ricordato gli internati lecchesi principalmente della Valsassina, oggi quelli della Brianza. Ringrazio i familiari per il contributo e la disponibilità ad organizzare questo momento” ha detto il Prefetto.
Ad accompagnare la cerimonia la musica della classe 2^ dell’indirizzo Musicale. E proprio ai ragazzi si sono rivolte le istituzioni ma anche alcuni dei parenti dei deportati lecchesi: “Ricordatevi che non serve la guerra per dirimere le questioni, ma basta la parola”.
Il sindaco di Oggiono, Chiara Narciso, ha ricordato l’importanza di conservare il ricordo del passato con uno sguardo però attento verso il futuro: “E’ una grande emozione per me oggi essere qui, la prima volta che questa consegna è avvenuta eravamo in pieno Covid, era stato un momento sentito ma riservato. Condividerlo con tutti voi e gli studenti del nostro Istituto Comprensivo è qualcosa di davvero importante”.