Scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione, dal Ministero ‘Nuove Indicazioni’

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ll documento, pubblicato nei giorni scorsi dal MIM, prevede una significativa riforma del sistema scolastico italiano

“Il dibattito è aperto e la comunità scolastica è chiamata a partecipare attivamente”

LECCO – L’Italia si prepara a una significativa revisione del proprio sistema scolastico con le Nuove Indicazioni 2025, un documento che ridefinisce i percorsi didattici della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione. Il testo, frutto del lavoro di una commissione di esperti, pone l’accento su inclusione, innovazione e centralità dello studente, mirando a creare una scuola più equa e rispondente alle sfide del presente.

Una Commissione di esperti per un nuovo modello educativo

Il percorso di revisione è stato avviato da una commissione tecnica istituita dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), composta da esperti di pedagogia, didattica e discipline specifiche. Coordinata dalla professoressa Loredana Perla, docente di Didattica e Pedagogia Speciale presso l’Università di Bari, la commissione ha operato attraverso un intenso lavoro di studio e consultazione, coinvolgendo insegnanti, dirigenti scolastici e rappresentanti delle famiglie.

L’obiettivo dichiarato è quello di adeguare l’istruzione ai cambiamenti culturali e tecnologici in atto, garantendo un’educazione che valorizzi le peculiarità di ciascun alunno. “La scuola deve essere il luogo in cui ogni studente possa esprimere il proprio talento e costruire il proprio futuro”, affermano gli autori del documento.

Le novità per la scuola dell’infanzia

La scuola dell’infanzia viene riconosciuta come un pilastro fondamentale per la crescita armonica dei bambini. Le nuove indicazioni sottolineano l’importanza dello sviluppo delle competenze cognitive, affettive e relazionali attraverso cinque campi di esperienza: Il sé e l’altro, Il corpo e il movimento, Immagini, suoni e colori, I discorsi e le parole e La conoscenza del mondo.

Si rafforza inoltre l’idea di una scuola dell’infanzia più integrata con il territorio e le famiglie, con l’obiettivo di creare una continuità educativa che accompagni i bambini nel passaggio alla scuola primaria.

Il primo ciclo tra innovazione e tradizione

Le Nuove Indicazioni 2025 ribadiscono la centralità delle competenze di base – alfabetica, scientifica e digitale – ma introducono anche elementi di rinnovamento. Particolare attenzione è data all’insegnamento del Latino per l’educazione linguistica (LEL) nella scuola secondaria di primo grado, con l’obiettivo di potenziare le capacità logiche e comunicative degli studenti.

Viene inoltre rafforzata l’istruzione integrata STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), promuovendo una didattica interdisciplinare e laboratoriale. Anche l’arte e la musica trovano maggiore spazio, con percorsi che mirano a sviluppare la creatività e la consapevolezza culturale degli studenti.

Scuola e famiglia: un nuovo patto educativo

Uno dei punti cardine delle nuove linee guida è la collaborazione tra scuola e famiglia. Il patto di corresponsabilità educativa viene rilanciato come strumento per costruire un ambiente di apprendimento positivo e condiviso. “Scuola e famiglia devono essere alleate nel percorso di crescita dei bambini e degli adolescenti”, si legge nel documento.

L’educazione civica assume un ruolo di primo piano, con una maggiore attenzione alle tematiche di inclusione, sostenibilità ambientale e cittadinanza digitale. L’obiettivo è formare cittadini consapevoli e responsabili, capaci di affrontare le sfide della società contemporanea.

L’intelligenza artificiale in aula: opportunità e criticità

Le Nuove Indicazioni 2025 riconoscono l’importanza delle nuove tecnologie nel processo educativo, ma mettono in guardia dall’uso indiscriminato dell’intelligenza artificiale. Gli insegnanti saranno chiamati a guidare gli studenti nell’utilizzo critico degli strumenti digitali, affinché la tecnologia sia un mezzo di apprendimento e non un ostacolo alla formazione del pensiero critico.

Una scuola più inclusiva

A cinquant’anni dalla legge 517 del 1977, che sancì l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, le nuove indicazioni riaffermano il principio dell’inclusione come valore fondante della scuola italiana. L’Universal Design for Learning (UDL) diventa il modello di riferimento per garantire l’accessibilità a tutti gli studenti, con strategie didattiche flessibili e personalizzate.

Le tecnologie assistive, la realtà aumentata e la realtà virtuale verranno integrate per supportare gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) e disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), rendendo la scuola un luogo accogliente per tutti.

Le Nuove Indicazioni 2025 tracciano il percorso per una scuola che coniuga tradizione e innovazione, valorizzando l’identità culturale italiana ma aprendosi alle sfide globali. Un’istruzione di qualità, equa e inclusiva, che mira a formare cittadini consapevoli e preparati per il futuro. “Il dibattito è aperto e la comunità scolastica è chiamata a partecipare attivamente – ha precisato il Ministro Valditara – Nei prossimi mesi, il Ministero organizzerà incontri e audizioni per raccogliere contributi e affinare le proposte. La scuola del futuro è in costruzione: il 2025 segnerà un nuovo inizio per l’educazione in Italia”.