I Luf a sostegno di Renzi fanno ballare la Sala Don Ticozzi

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LECCO – Grande spettacolo ieri sera in Sala Ticozzi con la musica dei Luf: il gruppo folk guidato da Dario Canossi si è esibito al termine della campagna elettorale portata avanti dal comitato lecchese che sostiene la candidatura alle primarie di Matteo Renzi. 

I Luf, infatti, sono stati gli ospiti della serata conclusiva, voluta e organizzata dal comitato lecchese, che in queste settimane si è speso per promuovere sul territorio le idee del sindaco di Firenze, uno dei principali contendenti nella sfida delle primarie di centrosinistra. Come ha ricordato in apertura il portavoce di Appello per Lecco, Corrado Valsecchi, “il concerto di questa sera rientra nelle iniziative del Comitato, perché il tema della cultura come opportunità di sviluppo per il paese è presente nel programma di Renzi”. Centrato sul ruolo della cultura è stato anche l’intervento dell’attore e regista teatrale Luca Radaelli: “si pensa sempre alla cultura come appendice, invece dobbiamo capire che l’investimento sulla cultura porta anche ad un incremento economico. Certo – ha ammesso Radaelli – è un investimento che dà i suoi frutti sul lungo periodo, ma è necessario che i candidati guardino più in là delle scadenze elettorali, anche perché l’8 % del Pil è dato dai lavoratori del settore culturale”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’Assessore alla Cultura del Comune di Lecco, Michele Tavola: “le crisi prima che economiche sono sociali e culturali, quindi l’attenzione per lo sviluppo e l’investimento sulla cultura, presenti nel programma di Renzi, fanno ben sperare. Almeno proviamoci – ha esortato l’assessore lecchese: se oggi non sogniamo, domani di sicuro non raccoglieremo nulla”.

Finite le dichiarazioni di rito, è stata la volta dei Luf e del loro folk intriso di tradizione e attualità, di italiano e dialetto camuno, di denuncia sociale e riscoperta di antichi utensili, come il Flel usato per battere il grano e cantato in una delle tante canzoni eseguite. Canzoni che hanno raccontato di storie partigiane (Fiore amore disertore) e di episodi di resistenza contro la mafia (Vorrei e Angeli di neve, dedicate a Peppino Impastato, a sua madre Felicia e agli uomini della scorta di Falcone e Borsellino); storie di vita quotidiana, di amori e amicizie, ma sempre sul filo allegro del violino e della fisarmonica (Neve, Regina delle sei, Piccola donna, Vivi la vita ballando). Per finire, non poteva mancare un’incursione nel repertorio di Guccini (Bologna, Il vecchio e il bambino, Canzone per un’amica, Incontro e Le cinque anatre), visto che l’ultimo lavoro in studio del gruppo è proprio un tributo al cantautore emiliano.

Voce narrante di tutte queste vicende è stato il leader e compositore del gruppo, Dario Canossi, che nel presentare i vari brani non si è tirato indietro dal lanciare qualche frecciatina legata a certi aspetti dell’attuale vita politica italiana: il brano omonimo I Luf , ad esempio, è stato dedicato dal cantante “a tutti noi che ci sentiamo lombardi ma poco padani, anche se – ha precisato subito dopo – ormai sono pochi quelli che si definiscono ancora padani. Speriamo – ha concluso il leader dei Luf – che tra un po’ ci siano in giro anche pochi grillini”. Presentando la ballata Fiore amore disertore, invece, ha ricordato che “l’unico modo per fermare le guerre è disertarle, senza tanto bisogno dell’ONU o dei trattati”, mentre un’altra battuta al vetriolo è stata riservata “a chi due anni fa diceva che la mafia al nord non esisteva e ora si presenta come candidato in regione Lombardia”. Insomma, un concerto che pur facendo divertire i presenti, non ha mancato di sottolineare alcuni punti fondamentali del dibattito politico attuale.

Il gran finale è stato lasciato al sindaco di Lecco, Virginio Brivio, che ha invitato tutti ad andare a votare domenica per le primarie: “abbiamo forse l’ultima opportunità per dare uno scossone al mondo politico – ha affermato il primo cittadino – e spero che il clima festoso di questa sera sia di buon auspicio per i prossimi giorni”. “La credibilità mia e di Dario – ha concluso Brivio – è data da percorsi e progetti condivisi insieme per anni sul territorio”; dal canto suo Canossi, ringraziando ancora tutte le persone intervenute al concerto, ha sintetizzato così il suo pensiero rispetto alle votazioni di domenica: “Springsteen ha cantato per Obama, noi per Renzi: ognuno ha quello che si merita, ma in ogni caso andate a votare!”.