“Fatti per imparare”: al Parini di Lecco l’inclusione si costruisce ogni giorno, insieme

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parini lecco fatti per imparare

Il progetto “Fatti per imparare” coinvolge 15 studenti con disabilità in laboratori educativi quotidiani

La 2D AFM dell’Istituto G. Parini partecipa al concorso AIFO raccontando un’esperienza di inclusione concreta e quotidiana

LECCO – All’Istituto d’Istruzione Superiore Statale G. Parini di Lecco l’inclusione non è uno slogan, ma un laboratorio vivo. Lo sanno bene gli studenti della 2D AFM, protagonisti del progetto “Fatti per imparare”, un’iniziativa didattica nata nel 2013 che oggi coinvolge 15 adolescenti con disabilità in percorsi educativi individualizzati, arricchiti da esperienze concrete e condivise.

L’iniziativa partecipa alla XV edizione del concorso nazionale AIFO “Giovani attori di cambiamento per Educare all’Inclusione”, e per raccontarla ci hanno pensato proprio i ragazzi, attraverso un articolo corale in cui le voci si alternano tra entusiasmo, riflessioni e testimonianze dirette.

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“Il progetto ‘Fatti per imparare’ è nato nella nostra scuola anni fa, nel 2013, su iniziativa della professoressa Renata Zuffi e collabora oggi con numerosi enti che si occupano di inclusione nel nostro territorio – spiega Vanessa, una delle autrici – Gli obiettivi sono rendere gli adolescenti autonomi in attività quotidiane che per alcuni possono sembrare semplici, ma che per altri sono grandi conquiste”.

Dal preparare uno zaino allo stare seduti per più ore consecutive, passando per laboratori pratici calibrati sui bisogni specifici di ciascuno: l’esperienza si fonda su una pedagogia del fare, dove l’apprendimento passa dal gesto quotidiano e dalla relazione.

Alessia, un’altra studentessa coinvolta nel progetto, racconta con emozione il suo laboratorio preferito: l’appartamento. “Lì impariamo diverse attività quotidiane come saper fare il letto, pulire la camera e fare la spesa, per poi cucinare piatti semplicemente spettacolari come i biscotti o la torta! – e aggiunge – Mi diverto e sento di avere un grande talento, ma la cosa più bella è stata condividerlo con i miei compagni di classe”.

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La forza del progetto, infatti, sta proprio nella condivisione. Gli studenti del Parini possono affiancare i compagni del “Fatti per imparare” nelle attività laboratoriali, in un’esperienza di inclusione che non si limita al sostegno, ma diventa crescita comune.

Quest’anno, racconta ancora Alessia, si è fatto un passo in più: “Ci stiamo dedicando al giornalino scolastico! La redazione è diretta dal ‘Fatti per imparare’ e tutti gli studenti del Parini possono scrivere con noi gli articoli”.

Il racconto si allarga fino a toccare anche chi sta accanto ogni giorno ai protagonisti del progetto. Cristina, mamma di Alessia, intervistata dalla compagna di classe Eliana, sottolinea con naturalezza: “Bisogna sempre ricordare che Alessia è un’adolescente come tutti e, tornando a casa, alla solita domanda ‘cosa hai fatto oggi?’ risponderà ‘niente’. Ti assicuro che è una sfida che quasi ogni mamma affronta!”.

Ma il suo sguardo si fa anche più ampio: “Anche se dovrebbe essere scontato, non mi stancherò mai di ripeterlo: è importante che stiate per più tempo possibile con i vostri coetanei con disabilità, diate loro attenzioni trattandoli alla pari di un qualsiasi altro vostro compagno. La vostra presenza influisce in modo estremamente positivo sulla loro produttività e soprattutto sul loro umore”.

A dare ulteriore spessore al progetto ci pensa Silvia, educatrice scolastica che accompagna i ragazzi in questo percorso. “A livello organizzativo, oltre ad andare in appartamento come ci ha spiegato Alessia, i ragazzi e le ragazze del “Fatti per imparare” imparano la gestione di un bar e i contenuti dei progetti didattici specifici». Le attività si svolgono anche in aula, con metodologie accessibili come la Comunicazione Aumentativa Alternativa: “A livello personale, invece, il vero segreto è la dedizione, la passione e la volontà. Ti posso garantire che, nonostante le difficoltà, portano a grandi soddisfazioni”.

È sabato 20 aprile 2025, e la riflessione finale arriva da Stella, che con lucidità e dolcezza lancia una domanda destinata a restare: “Se pensiamo a qualche decina d’anni fa, oggi abbiamo sicuramente raggiunto grandi conquiste sociali, in quanto a tutela di minoranze e possibilità di autodeterminazione. È possibile allora che nelle scuole statali i servizi per una vera inclusione delle persone con disabilità siano così rari? È giusto che dipendano solo dall’intraprendenza di un singolo istituto?”.

Il messaggio che i ragazzi della 2D AFM vogliono lasciare è semplice, ma potente: “siamo fatti per includere”. E al Parini di Lecco, questa frase non è una dichiarazione d’intenti, ma una pratica quotidiana.