“I contratti sono fermi dal 2020 e non si adattano all’inflazione. I lavoratori chiedono dignità e valorizzazione”
Bertolaso e Melazzini promettono un impegno a risolvere il problema e a fare da ponte tra le due parti
MILANO – La giornata del 22 Maggio ha visto rappresentanti e iscritti di CGIL, CISL e UIL e lavoratori nell’ambito della sanità privata protestare sotto la sede di Regione Lombardia per chiedere il rinnovo dei contratti nazionali AIOP e ARIS e del nuovo contratto unico RSA/CDR. L’ultimo rinnovo contrattuale è avvenuto nel 2020, a seguito di 14 anni di stagnazione e, oggi, le società datoriali AIOP e ARIS continuano a fare muro alle richieste di condizioni di lavoro dignitose da parte di lavoratori e lavoratrici.
I manifestanti per il rinnovo del CCNL chiedono un’equa retribuzione che si adatti al passo dell’inflazione, così da non perdere potere d’acquisto e una valorizzazione dell’attività svolta nel loro settore, che, a causa della crisi della sanità universale, è ormai da considerarsi servizio pubblico a tutti gli effetti: per questa ragione il contratto non può essere inferiore a quanto previsto per la sanità pubblica.
Alle 12.30 i rappresentanti sono stati ricevuti da Assessore Welfare Bertolaso e dal Direttore Generale Melazzini, sollecitati a mettere in campo ogni azione utile affinché le Associazioni datoriali sottoscrivano i contratti. L’assessore ed il Direttore Generale hanno assunto l’impegno di predisporre delibera di giunta regionale in cui inserire il tema contrattuale ed hanno aggiunto che porteranno il tema dei rinnovi agli incontri periodici con gli erogatori privati, sollecitando verso un percorso di soluzione della questione contrattuale.
Il contratto ARIS/AIOP riguarda 146.000 lavoratori e lavoratrici a livello nazionale, 160.000 contando anche gli operatori nelle RSA. In Lombardia c’è una fortissima sinergia tra settore pubblico e privato: dei 146.305 lavoratori del Servizio Sanitario Regionale, più del 25% opera in strutture private accreditate, le quali offrono quasi 15.000 posti letto, il 41% dei posti letto totali delle strutture sanitarie lombarde. Dati alla mano è molto facile capire che il Sistema Sanitario Lombardo regge sul lavoro congiunto di sanità pubblica e privata, ed è per questo motivo che a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori devono essere riconosciuti pari diritti, pari dignità, pari stipendi.
Per quanto riguarda il settore delle RSA e dei Centri di Riabilitazione, le stesse parti datoriali AIOP e ARIS hanno siglato degli “accordi ponte” con le categorie nazionali di CGIL, CISL e UIL, con l’obiettivo di arrivare a un “nuovo contratto unico di settore”, superando così i contratti di AIOP/ARIS RSA che da oltre 12 anni non riconoscono al personale né aumenti salariali né una valorizzazione professionale.
Le trattative nazionali si sono interrotte a marzo 2024, quando le associazioni datoriali non hanno voluto entrare nel merito del negoziato senza aver prima ricevuto rassicurazioni dal Ministero della Salute e dalla Conferenza delle Regioni sulla copertura dei costi contrattuali.

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