Alpinismo. Una nuova via tra Italia e Svizzera: nasce la “Via Turbina” sulla neonata Cima Panza

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Panzeri e Mariani
Da sinistra, Panzeri e Mariani

Protagonisti dell’impresa Manuele Panzeri, guida alpina e membro del Gruppo Gamma di Lecco e Andrea Mariani

VAL MASINO – Una nuova linea di salita arricchisce il mosaico verticale delle Alpi Retiche Occidentali: è la “Via Turbina”, tracciata il 24 giugno da Manuele Panzeri, guida alpina e membro del Gruppo Gamma di Lecco, insieme all’amico e compagno di cordata Andrea Mariani. L’itinerario si snoda lungo una parete secondaria nei pressi del Passo della Val di Zocca, sul crinale che divide l’Italia dalla Svizzera, in un angolo ancora poco esplorato del gruppo Masino-Bregaglia.

La cima, finora priva di un nome ufficiale, è stata battezzata dai due alpinisti con il nome affettuoso di Cima Panza. Si erge fino a quota 3000 metri, incastonata nella selvaggia e suggestiva Val di Zocca, valle laterale dell’ormai celebre Val di Mello, luogo sacro per arrampicatori e amanti della natura.

L’ascensione si sviluppa per 400 metri di dislivello, articolata su nove tiri di corda, con difficoltà massima in libera di grado 6c e passaggi obbligatori fino al 6a+. La via si distingue per “una linea di salita molto logica, su roccia bellissima, in un ambiente spettacolare”, raccontano i protagonisti, che hanno impiegato circa sette ore per l’apertura. Soste a fix e alcuni chiodi sono stati lasciati sul percorso, per favorire ripetizioni future e rendere l’itinerario fruibile a chi saprà coglierne lo spirito.

Il nome scelto, Via Turbina, porta con sé un significato che va oltre l’alpinismo: è un omaggio alle giornate trascorse spalando neve e riattivando la turbina idroelettrica che fornisce acqua e corrente al rifugio Allievi, punto d’appoggio ideale per raggiungere l’attacco della via. “Lavoro fatto e piacevolmente prestato proprio insieme ai gestori del rifugio Allievi, per preparare la nuova stagione estiva nel migliore dei modi”, spiegano Panzeri e Mariani. Un gesto che intreccia passione, fatica e senso di comunità in quota.

La Val di Zocca, già frequentata da escursionisti che percorrono il Sentiero Roma e da alpinisti attratti dalle numerose pareti di qualità, potrà ora contare su una nuova proposta che promette di diventare una moderna classica dell’area. Un’occasione in più per scoprire – o riscoprire – questa valle dal fascino autentico, dove la montagna regala ancora spazi di silenzio e libertà.

Concludono i due apritori con un augurio semplice ma carico di significato: “Buona montagna… e prudenza sempre.”