Nuovo ponte di Paderno, Regione Lombardia: “Lo scenario 1 di Rfi è l’ipotesi migliore”

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ponte paderno
Il nuovo ponte di Paderno nello scenario 1 ipotizzato da Rfi

Regione Lombardia ha presentato un’osservazione al dibattito pubblico

“L’ipotesi 1 di un ponte stradale e ferroviario affiancato all’attuale è la migliore dal punto di vista trasportistico, del consumo di suolo e delle condizioni di fattibilità tecnico-economica e temporale”

PADERNO D’ADDA – Nuovo ponte di Paderno, Regione Lombardia scioglie le riserve, ritenendo di maggiore interesse lo scenario 1 ipotizzato da Rfi, ovvero quello che prevede la realizzazione di un ponte promiscuo, stradale e ferroviario, in stretto affiancamento a sud dell’esistente, con il mantenimento delle attuali stazioni ferroviarie.

A renderlo noto, precisando di aver presentato un’osservazione nell’ambito del dibattito pubblico aperto da Rfi, è l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche Claudia Maria Terzi: “Come noto il ponte San Michele deve essere sostituito con una nuova infrastruttura e non c’è tempo da perdere. Sono certa che il commissario di prossima nomina saprà contenere le tempistiche della progettazione e dell’iter autorizzativo così da poter celermente avviare i lavori sulla scorta del progetto scelto anche a seguito del dibattito pubblico. L’obiettivo di tutti deve essere quello di garantire un nuovo ponte stradale e ferroviario tra Calusco e Paderno nel più breve tempo possibile”.

Diverse le ragioni per cui Regione ha deciso di spostare l’ipotesi 1: “Un unico ponte a traffico misto, ferroviario e stradale, in stretto affiancamento al ponte San Michele esistente – prosegue l’assessore Terzi – continuerà ad assicurare una connessione diretta tra l’Isola bergamasca e la Brianza lecchese, territori che necessitano di collegamenti viabilistici importanti dettati da motivi di natura socioeconomica. Questo scenario, oltre a essere il migliore da un punto di vista trasportistico, presenta il minore impatto in termini di consumo di suolo e di assetto idrogeologico, nonché le migliori condizioni di fattibilità tecnico-economica e temporale”.

Come noto invece le amministrazioni comunali del Meratese (sia di prima che di seconda fascia) hanno invece bocciato categoricamente questa ipotesi ( e le altre due presentate da Rfi) ritenendola troppo impattante dal punto di vista viabilistico e paesaggistico, ipotizzando un nuovo ponte viario più a sud dell’attuale e una corposa ristrutturazione del San Michele per allungare la vita dell’attuale ponte, garantendo il passaggio ferroviario sugli attuali binari.

Nella nota diffusa dall’assessore Terzi si chiede di acquisire degli approfondimenti riguardo al traffico di un’area vasta che comprenda significative porzioni della rete infrastrutturale compresa tra Bergamo, Treviglio, Monza e, in termini viabilistici, consideri l’asse della SS470 ad est, la A4 a sud e la SS36 ad ovest.

“Lo studio dovrà valutare sia la domanda di traffico, che sarà attratta dal nuovo ponte, sia la sostenibilità della rete viabilistica locale. Regione chiede che gli eventuali interventi viabilistici individuati come necessari e da realizzare diventino parte integrante del progetto del nuovo ponte e evidenzia inoltre la necessità di migliorare l’ipotesi progettuale contenendo il più possibile l’interferenza con gli edifici esistenti, nell’area della sponda bergamasca compresa tra la SP166 e via Monastero dei Verghi”.

Non solo. “La ‘soluzione 1’ – continua l’assessore Terzi – consente il mantenimento delle stazioni esistenti di Calusco e Paderno-Robbiate, assicurando così la continuità nell’accessibilità al servizio ferroviario attuale. Queste caratteristiche risultano fondamentali per garantire la mobilità locale e favorire l’interscambio con il trasporto pubblico. Regione auspica inoltre che, durante le fasi di cantiere, venga garantita la continuità operativa della linea ferroviaria, evitando interruzioni prolungate che potrebbero compromettere la qualità del servizio”.

Quanto al progetto Terzi apre al concorso di idee nel rispetto del paesaggio: “Per non pregiudicare le qualità paesaggistiche del contesto territoriale in cui sarà realizzato l’intervento Regione accoglie positivamente l’indicazione del concorso di idee per individuare la migliore soluzione progettuale, che dovrà rispettare i principi di integrazione paesaggistica e minimizzazione dell’impatto ambientale, ponendo attenzione al tipo di rapporto visuale tra ponte esistente e nuova infrastruttura. La sfida che ci attende è costruire una nuova immagine del paesaggio lombardo in cui il passato sappia dialogare con il presente e il futuro”.