Il tradizionale evento in programma dal 4 al 14 settembre
10 giorni di festa: chi vincerà tra Vicinali, Zuccarello, Colongardo, Bassana, Poteo e Concezione?
LECCO – Due anni fa, nell’edizione del 50° anniversario, vinsero i Vicinali seguiti Zuccarello, Colongardo, Bassana, Poteo e Concezione. Gli acquatesi hanno già capito di cosa si sta parlando perché, tra pochissimi giorni, si accenderanno le sfide dello “Scigalott d’Or 2025”, lo storico “palio” che vede contrapposte le sei contrade del rione di Acquate.

L’evento biennale, che coinvolge tutti gli abitanti del rione, è capace di accendere gli animi a suon di sfide sportive, giochi, tornei, prove di abilità, il tutto condito da sfottò e un orgoglio innato, che si respira sin da bimbi, di appartenere alla propria contrada. Era il 1972 quando un gruppo di ragazzi della parrocchia diede vita all’edizione zero dello Scigalott D’Or (letteralmente Cicala d’Oro). Una appuntamento che è subito entrato nel cuore degli acquatesi e già nel 1973 venne organizzato nella sua forma attuale con cadenza biennale.

Il grande evento si svolgerà dal 4 al 14 settembre e il cuore sarà come sempre l’oratorio di Acquate: “Giorni di gioia, di incontri e di amicizie, di attrattive diverse e di divertimento. Ce n’è per tutti, per bambini e anziani, per gruppi di amici e famiglie, per giovani e meno giovani, per acquatesi e non. Vi aspettiamo, non mancate”.

Il conto alla rovescia è cominciato! L’inizio ufficiale giovedì 4 settembre alle ore 21 con la sempre suggestiva cerimonia di apertura. Poi un programma intenso fatto di sfide, sport, musica, tornei, serate culturali e buona cucina (QUI IL PROGRAMMA COMPLETO). Tra l’altro, per la prima volta, è stata sviluppata una importante collaborazione con il progetto IN AUT, promosso dalla Neuropsichiatria per l’Infanzia e l’Adolescenza (NPIA) dell’Asst di Lecco, con l’obiettivo di trasformare un appuntamento tradizionale in un’occasione per promuovere la cultura dell’inclusione.

Gli Scigalott de Quà
Il termine dialettale significa letteralmente “cicaloni”, “grosse cicale”. Questo appellativo è stato attribuito agli acquatesi in seguito ad un fatto storico: era il 6 giugno 1859 quando a Lecco affluirono fiumi di persone acclamando il generale Giuseppe Garibaldi che vi si trovava per sollecitare i sentimenti patriottici del popolo onde stimolarne il consenso in favore dell’impresa dell’unificazione della Penisola. Gli acquatesi scesero dal loro paese in folto corteo e con passo marziale sfilarono per le vie del vecchio borgo cantando inni patriottici. Poiché accompagnavano la marcia col suono stridulo e fracassoso di raganelle e aggeggi vari di latta, il loro passaggio richiamò subito alla mente l’immagine di uno sciame assordante di grosse cicale. Da allora, nella parlata dialettale, gli acquatesi mantengono l’appellativo di “Scigalott de Quà”, da cui deriva pure il nome della tradizionale festa del paese.

Le contrade
- COLONGARDO
Il nome deriva probabilmente da una storpiatura (o un aggiustamento fonetico che dir si voglia) che trova la sua radice etimologica in “Cà dé Longardi”, cioè casa dei Longardi, famiglia benestante che probabilmente ebbe la sua residenza nell’area compresa tra via Paolino dei Morti e via Menico e le cui pertinenze si estendevano fino all’attuale via Canto. In seguito all’epidemia di peste del ‘600 questa area venne adibita a lazzaretto, e non per niente oggi vi si trova pure la cappelletta dei “Morti della cunetta” che rappresenta il cuore del Colongardo.
Confini: Via Canto – Via Montessori – Via ai Poggi (civici pari sino n° 58; dispari sino n° 45). - ZUCCARELLO
La contrada del “piccolo Zucco” è centrata sulla “Piazzetta dello Zuccarello” anticamente situata presso il largo alla sommità dell’attuale via Renzo. Su questa piazzetta si affacciavano le case di alcune delle famiglie più importanti (tra cui quella degli Airoldi). Oggi lo Zuccarello include pure la “Contrada della Chiesa” (la parrocchiale di Acquate) di cui parlano documenti databili attorno alla seconda metà del 1300.
Confini: Salita dei Bravi – Sagrato don Abbondio – Via Renzo – Via Agnese – Vicolo Ferruccio – Via Tramaglino – Piazza della Vittoria – Via don Minzoni – Via Tonio e Gervaso – Via Ugo Foscolo – Viale Montegrappa (civici dispari sino al n° 15). - BASSANA
Il nome, già di per sé, identifica quel territorio situato “in basso” rispetto alla posizione dominante occupata dalla chiesa parrocchiale. Anticamente sorgevano le piccole borgate di Cabagaglio e della Giazzera, oggi inglobate nella parrocchia di Acquate. Terreno tradizionalmente agricolo, a partire dai primi ‘900 ospita notevoli insediamenti industriali, ulteriormente ampliatisi nel secondo dopoguerra. Oggi la Bassana rappresenta uno dei luoghi in cui possono sorgere numerosi complessi residenziali.
Confini: Via Ponte Alimasco – Via Mattei-Via don Ferrante – Via Toti – Via Goito – Via Lamarmora-Via Fabio Filzi – Via Azzeccagarbugli – Via Cabagaglio – Corso Promessi Sposi (civici pari da nº 54, dispari da nº 11) – Viale Montegrappa (civici pari e i dispari da nº 17 a nº 31) – Via Tagliamento – Via Martiri Di Nassirya. - VICINALI
La parola e il concetto di “vicinanza” sono andati perdendosi nel tempo, visto che la velocità dei trasporti ha resto tutti i luoghi più “vicini” tra loro. Resta comunque il fatto che, anticamente, le cosiddette strade “vicinali” erano quelle che conducevano all’esterno dei luoghi più densamente abitati dove le strade erano invece “comunali”. La manutenzione delle strade vicinali spettava alle persone che vi risiedevano e che quindi abitavano nelle frazioni di Falghera, Malnago e Versasio, luoghi che sono quindi stati definiti vicinali.
Confini: Via ai Poggi (civici pari dal n° 60; dispari dal n° 47) – Via Costa n° 45 – Frazione Falghera – Frazione Versasio – Località Devizzo – Via Prealpi – Località Piani D’Erna. - CONCEZIONE
E’ quell’area che circonda l’antica chiesetta di Sant’Anna, costruita dal prete Francesco Airoldi nel 1563 nella vigna di suo padre che copriva allora gran parte del Garabuso. Il sacerdote volle che la chiesa “dell’Immacolata Concezione” fosse dotata di Cappellania perpetua, istituzione che perdurò fino a quando lo Stato Italiano appena costituito decretò la soppressione dei beni ecclesiastici (1867/69). Indagini storiche dimostrerebbero che da quel casato degli Airoldi discendesse pure Alessandro Manzoni.
Confini: Via Lucia – Via Marchesini – Via Prà Corvino – Via Conte Attilio – Via Don Rodrigo (sino piazzetta Guerrazzi) – Via Resegone (civici pari sino n° 28; dispari sino n° 9) – Via Movedo (sino località Inferno). - POTEO
Pozzo. La struttura da cui gli antenati andavano ad attingere l’acqua è ancora visibile in via Perpetua, anche se oggi tale pozzo non è più fruibile. La zona del pozzo è senza dubbio una delle più antiche di Acquate (se ne ritrovano citazioni riferenti al XIV secolo): in assenza di acquedotto e di condutture che portassero l’acqua potabile direttamente nelle case si può infatti supporre che le prime abitazioni vennero edificate proprio in prossimità del luogo in cui tale approvvigionamento risultava più comodo.
Confini: Via Paolino dei Morti – Via Menico – Via Tartari – Via Perpetua – Via Capiloccio – Via Don Piatti – Via Costa (sino all’altezza del civico n° 20-9).

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