Inchiesta rimborsi, Boscagli: “Tutto regolare”. Galli dai PM

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L'ex assessore regionale Giulio Boscagli

LECCO – Già nella giornata di martedì sono iniziati i primi interrogatori dei pm di Milano che indagano sui presunti usi illeciti dei rimborsi in Regione Lombardia: in tutto sono 22 i consiglieri invitati a comparire davanti ai magistrati per spiegare le spese a dir poco particolari finite sotto la lente degli inquirenti tra cene, tartufi, ostriche, champagne e addirittura “lecca-lecca”.

Tra gli indagati anche l’ex assessore lecchese Giulio Boscagli, che raggiunto telefonicamente ha chiarito la sua posizione: “Le spese che ho effettuato e i rimborsi che ho ottenuto, come è accaduto per la maggior parte dei miei colleghi, sono stati compiuti nel pieno rispetto della normativa che era in vigore nel Consiglio della Regione Lombardia”.

A Boscagli viene contestato l’acquisto di tre I-Pad per un valore di 2600 euro: “E’ previsto dalla legge che i fondi assegnati ai consiglieri possono essere utilizzati, tra le varie cose, per dotarsi di strumenti tecnologici – ha spiegato l’ex assessore – li ho acquistati per me e per due miei collaboratori prima ancora che l’I-Pad venisse assegnato ai consiglieri come strumento di servizio”.

Il consigliere lecchese ha definito l’indagine “singolare perché tutte queste spese erano regolarmente contenute in bilanci, regolarmente approvati e  sottoposti alla Corte dei Conti. Si può discutere sull’opportunità, questo è un altro tema, ma a non tutti è noto che ci sono delle leggi della Regione Lombardia, risalenti all’inizio dell’attività della regione e modificate nel corso del tempo, che dicono esattamente per quali scopi possono essere usati i fondi dei gruppi consiliari. Per quel che mi riguarda ho solo utilizzato la quota che mi spettava di questi fondi all’interno delle possibilità consentite dalla legge. La cosa curiosa – ha concluso – è che abbiano fatto questa l’analisi partendo da Pdl, Lega e che adesso si siano mossi su altri gruppi”.

Insieme a Giulio Boscagli risulta indagato anche il capogruppo della Lega in Regione, Stefano Galli, che verrà sentito proprio oggi dai pubblici ministeri. Secondo quanto emerso fin ora, l’accusa chiederà conto di cene al ristorante, pranzi e pernottamenti in località estive. (vedi intervista a Stefano Galli)