Il rapporto del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale presentati per la Campagna Indifesa di Terre des Hommes
In Lombardia più che raddoppiati i casi di pornografia minorile
MILANO – La Lombardia si conferma tra le regioni italiane più colpite dai reati a danno dei minori. Nel 2024 sono stati 1.258 i casi accertati, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente, in linea con l’andamento nazionale. Un dato che, da solo, rappresenta quasi un sesto del totale italiano – 7.204 reati – e che pone il territorio lombardo tra i più esposti alle forme di violenza, abuso e sfruttamento che coinvolgono bambini e adolescenti.
I dati, diffusi dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale presentati per la Campagna indifesa di Terre des Hommes, tratteggiano un quadro preoccupante soprattutto sui fenomeni digitali: in Lombardia, i casi di pornografia minorile sono più che raddoppiati (+141%), passando da 22 a 53 episodi in un solo anno, mentre la detenzione di materiale pedopornografico è cresciuta del 73% (da 11 a 19 casi). Numeri che testimoniano una nuova e inquietante frontiera della violenza, sempre più legata alla rete.
Bambine e ragazze le più colpite
Come nel resto d’Italia, anche in Lombardia le vittime sono in prevalenza di genere femminile (58%). La sproporzione cresce nei reati a sfondo sessuale: l’89% delle vittime negli atti sessuali con minorenni è di sesso femminile, così come l’87% dei casi di violenza sessuale e violenza sessuale aggravata. Percentuali alte anche nei reati digitali: 74% nella detenzione di materiale pornografico e 64% nella pornografia minorile.
Un quadro che, secondo gli esperti, rivela non solo un aumento dei reati, ma anche una persistente vulnerabilità delle giovani vittime, spesso incapaci di chiedere aiuto o di riconoscere situazioni di abuso.
Un fenomeno in crescita in tutta Italia
I dati segnalano per la prima volta il superamento della soglia delle 7.000 denunce in un anno. Rispetto al 2013, l’aumento è del 35%, segno di una tendenza di lungo periodo che non accenna a rallentare. Sul piano nazionale, i reati connessi al digitale crescono in modo esponenziale: +63% per la pornografia minorile e +36% per la detenzione di materiale pedopornografico. Anche in questi casi, la maggioranza delle vittime sono ragazze (74% e 86% rispettivamente).
Il pericolo nascosto in famiglia
La dimensione familiare continua a rappresentare il contesto più a rischio. I maltrattamenti in famiglia restano il reato più frequente, con quasi 3.000 vittime in Italia (+5% su base annua), mentre gli omicidi volontari di minori, sebbene numericamente limitati, sono aumentati del 75% in un solo anno, raggiungendo quota 21.
“Il fenomeno dei reati in danno dei minori è complesso e richiede un’azione integrata – ha dichiarato il generale Antonio Basilicata, direttore del Servizio Analisi Criminale –. È fondamentale non solo prevenire e contrastare la violenza, ma anche saper riconoscere i segnali più piccoli e fornire accoglienza e supporto alle vittime”.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL



































