L’incontro, organizzato dal centro culturale Lazzati, si terrà il 21 novembre alle 21 al centro parrocchiale
Relatore il professor Giovanni Barbieri, ricercatore presso il Cranec dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
OSNAGO – Analizzare e approfondire il ruolo dell’Italia in un clima geopolitico, quello attuale, caratterizzato dal disordine. Di questo si parlerà venerdì 21 novembre alle 21 durante l’incontro al Centro Parrocchiale (di via Gorizia) organizzato dal centro culturale Lazzati che vedrà protagonista il professor Giovanni Barbieri, ricercatore presso il Cranec dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
A lui toccherà il compito di cercare di fare luce sul fatto che l‘ordine globale post-Guerra Fredda, basato sulla supremazia occidentale, si sta rapidamente dissolvendo, sostituito da un’epoca di competizione tra grandi potenze, conflitti regionali e un’allarmante geopolitica del disordine. Ne sono un esempio lampante la guerra in Ucraina, la crisi in Medio Oriente, la competizione per le risorse critiche e l’ascesa di nuove alleanze (come i BRICS) stanno ridefinendo le mappe del potere economico, strategico e militare.
“Un panorama mondiale che vede l’Italia, per la sua posizione, al centro della tempesta con il Mediterraneo allargato – che oggi include il Nord Africa, il Sahel, il Mar Rosso e il Levante – è diventato l’epicentro di questa nuova instabilità, un crocevia vitale per rotte energetiche e commerciali che coinvolge direttamente la nostra sicurezza nazionale e la nostra economia. Tra vecchi alleati in cerca di un nuovo scopo (NATO, UE) e l’emergere di nuovi blocchi orientati al Sud Globale, l’Italia è chiamata a definire una politica estera e di difesa coerente, superando i limiti interni di risorse e visione strategica” spiegano gli organizzatori. Che aggiungono: “È essenziale quindi interrogarsi su come l’Italia possa navigare la crisi economica e politica globale, valutando le implicazioni della crescente militarizzazione del Mediterraneo confrontandosi con la preparazione del nostro paese ad affrontare le minacce ibride (cyber, disinformazione, flussi migratori) in un mondo sempre meno prevedibile”.

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