Moria di cigni, l’ASL: “Ad ucciderli è una tossina botulinica”

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cigniLECCO – Aveva destato grande scalpore il ritrovamento di alcuni esemplari di volatili rinvenuti morti sulle sponde del lago, in particolare nel territorio comunale di Pescate, ed anche l’Asl è intervenuta per verificare le cause di questi decessi.

Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’Asl di Lecco nei giorni scorsi ha provveduto ad inviare gli i resti degli animali all’Istituto Zooprofilattico di Brescia che, effettuati glia accertamenti del caso, ha comunicato il riscontro di tossina botulinica in tutti i campioni esaminati.

“Si tratta di un problema legato alla catena alimentare di queste specifiche specie animali che si nutrono di organismi acquatici che fungono da accumulatori del botulino e della loro tossina – spiegano dall’ASL – Pertanto non si tratta di avvelenamenti dolosi e il fatto non costituisce un pericolo per la salute umana”.

L’Azienda sanitaria fa sapere che, vista la dinamica, non è da escludere, vista la dinamica, che possano verificarsi altri casi nelle stesse specie, i cigni tra i più colpiti.

E se non c’è la mano dell’uomo dietro queste morti, senz’altro è opera di un barbaro l’impiccamento di un piccolo di cigno rinvenuto la scorsa settimana in un parco a Garlate. Il responsabile non sarebbe ancora stato individuato ma, alla luce di quanto emerso dalle analisi, il cucciolo potrebbe essere stato stroncato dalla stessa tossina e poi qualcuno potrebbe essersi accanito sul corpo inerme dell’animale.