LECCO – Dal 2 febbraio 2016 le ordinanze comunali relative alla gestione delle nutrie dovranno essere ritirate perché illegittime. È l’effetto del collegato ambientale alla legge di stabilità approvata il 28 dicembre scorso, che all’articolo 7 della legge, impone che la gestione delle nutrie sia conforme alle previsioni imposte dalla legge nazionale sulla tutela degli animali selvatici, in particolare dall’art.19 della L.157/92.
Da quel giorno, quindi, saranno le Province a dover provvedere all’eventuale stesura di nuovi piani di controllo che, in prima istanza, dovranno prevedere esclusivamente l’utilizzo di metodi incruenti, così come disposto dal suddetto articolo 19 della legge 157/92.
Lo spiega la LAV che ha inviato una raccomandata urgente al presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) On. Fassino, perché provveda ad informare tutti i Comuni in relazione a questa importante scadenza.
“Dal 2 febbraio prossimo le modalità gestionali delle nutrie devono essere modificate così come imposto dalla legge – commenta la responsabile della sede LAV di Lecco– i sindaci devono quindi annullare le loro ordinanze ammazza-nutrie e fare un passo indietro perché non più competenti sul tema.”
La LAV di Lecco, sottolineano dall’associazione, “vigilerà sull’applicazione della nuova norma. Il rischio concreto, infatti, è che le uccisioni continuino indisturbate sulla base della normativa previgente. Ciò comporterà la denuncia dei responsabili delle uccisioni per violazione dell’art.544 bis del codice penale, che per l’uccisione di un animale prevede la reclusione fino a due anni”.