Per S. Francesco, con l’Enpa regala casa ad un trovatello

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LECCO – Il 4 ottobre si festeggia San Francesco d’Assisi, il santo patrono d’Italia che più delle altre figure cristiane ha saputo dare voce alla fratellanza che lega ogni essere umano a tutto il creato, un rapporto con la natura oggi spesso dimenticato e trascurato.

Così, per il decimo anno consecutivo, l’Enpa invita gli amanti degli animali ad incontrarsi in oltre 200 piazze italiane e festeggiare con i propri amici a quattro zampe la “Giornata degli animali”, volgendo lo sguardo anche a quelli meno fortunati accolti a migliaia nei nostri dell’associazione animalista.

L’edizione di quest’anno rilancia il progetto 2010 e la campagna stampa ruota intorno al concetto di dare una casa ai pet meno fortunati: “l’obiettivo – spiegano dall’associazione – è di raccogliere fondi per acquistare nuove cucce e ripari per gli oltre 20.000 trovatelli che ogni anno vengono accuditi dai volontari ENPA”.

L’appuntamento è per le giornate del 6 e del 7 ottobre, a Lecco i banchetti Enpa saranno per tutte e due le giornate in via Roma, di fianco alla Coin, dalle 8.00 alle 19.00.

Nel territorio lecchese, i volontari Enpa si occupano in modo particolare del randagismo felino, fenomeno che ha conosciuto una crescita esponenziale del numero di colonie di gatti in tutta la provincia, giungendo a quota 418 nei primi mesi di quest’anno. In ognuna di queste colonie, censite dall’Asl di Lecco, sono presenti diverse decine di randagi, senza contare altre 150 colonie non censite, e il “sommerso” di cui spontaneamente se ne occupano i singoli cittadini.

Per contrastare tale evoluzione, che potrebbe creare una deriva pericolosa per il benessere e la tutela degli stessi gatti, la legge conferisce all’Asl il compito di sterilizzare i randagi, evitando così nuove cucciolate. Anche in questo caso, i dati dell’azienda sanitaria parlano chiaro: dai 248 esemplari sterilizzati nel 2005, si è passati ai 630 dello scorso anno.

“Il vero problema – spiega il dott. Fabrizio Galbiati, direttore dipartimento veterinario Asl – è che il gatto non è definito “randagio” ma animale libero, non godendo degli stessi benefit dei cani. Infatti, lo si può catturare solo in casi particolari, e la legge non prevede la creazione obbligatoria di un gattile, ma la reintroduzione degli esemplari nello stesso territorio di cattura”.

Tali criticità sono vissute in prima persona dai volontari dell’associazione, che si fanno carico del sostentamento, della cattura e della degenza post operatoria dei felini, sovente presso le proprie abitazioni. Per questo si rende fondamentale l’aiuto della cittadinanza, affinché anche questi animali possano trascorrere una degna esistenza nelle nostre città e – i più fortunati – una famiglia con cui crescere.