CIVATE – Nella seduta del Consiglio della Regione Lombardia del 24 novembre 2015 è stato approvato definitivamente, senza sostanziali modifiche, il Nuovo Piano Cave della Provincia di Lecco .
È stata quindi confermata la scelta di escludere definitivamente l’apertura di nuove cave e nuovi siti estrattivi di qualsiasi tipo su tutto il territorio della Provincia di Lecco.
“Il Cornizzolo è salvo! – esultano dal coordinamento nato per difendere il monte da nuove escavazioni – Ringraziamo tutti quanti hanno creduto e lavorato da sempre per raggiungere questo importante obiettivo che ora è accolto con favore da tutti ma che fino a poco tempo fa non era cosi condiviso e scontato da raggiungere. Grazie soprattutto alla grande azione di mobilitazione di Associazioni, Gruppi e Cittadini (con oltre 12.000 firme raccolte) grazie alla quale la salvaguardia del Cornizzolo è stata raggiunta”.
“Certamente non possiamo solo gioire e festeggiare: si tratta di “un Piano Cave” (e non certo di un piano di tutela o sviluppo del territorio), che concede, solo per il settore “rocce industriali”, quasi 13 milioni di metri cubi di escavazione, concentrati nella città di Lecco, dove verranno consumati e distrutti per sempre materiali non rinnovabili, con una perdita definitiva e irreversibile di paesaggio e ambiente – precisano – Si tratta di un Piano Cave che non doveva assolutamente essere riaperto e incrementato: la durata del piano precedente arrivava per le Rocce industriali fino al 2021 (unico settore praticamente interessato dal nuovo Piano)”.
Il Coordinamento Cornizzolo spiga che non abbasserà la guardia: “Ricordiamo che questo Piano Cave, ben che vada, ha validità ventennale e che quindi il tema dell’escavazione sul monte Cornizzolo a distanza di tempo potrebbe ancora essere messo in discussione. Proprio per questo come Associazioni e Gruppi, oltre che a continuare a vigilare contro ogni tentativo di deturpazione del nostro territorio, il nostro futuro obiettivo sarà quello di coinvolgere tutti gli Enti interessati affinché si giunga a inserire, allargando quelli esistenti, efficaci vincoli di tutela sulle pendici del Cornizzolo (ZPS e/o SIC) e perché il gioiello storico e religioso della Basilica di San Pietro al Monte sia sempre più valorizzato e tutelato”.