BALLABIO – In queste settimane non è raro vederli scendere dal versante del Due Mani fino ai prati di Balisio, una distesa di verde che offre loro un buon banchetto ristoratore: stiamo parlando dei camosci, che sbucano dal bosco di primo mattino e nel tardo pomeriggio, affollando la piana nei pressi della Provinciale.
Uno spettacolo affascinante che incanta residenti e turisti di passaggio, ma che nasconde un potenziale rischio proprio per la vicinanza all’arteria stradale: molti sono infatti gli esemplari di camoscio che negli ultimi decenni sono rimasti investiti mentre attraversavano la carreggiata, specie di notte.
Per combattere tale problema, il Comprensorio Alpino delle Alpi Lecchesi e la Provincia di Lecco, già qualche anno fa, hanno installato dei dissuasori olfattivi, scatolette impregnate dell’odore di predatori naturali (canidi e lupoidi) capaci intimorire e allontanare gli ungulati; questi blocchi erano ben visibili, poiché posizionati a lato dei paletti catarifrangenti ai margini della strada, ma da tempo sembravano spariti nel nulla e la sfrontatezza dei camosci faceva pensare all’eliminazione di tali strumenti.
Per questo il presidente di Enpa Lecco, Luigi Mauri, ha contattato la Polizia Provinciale di Lecco per accertarsi della situazione: “Rimuovere i dissuasori potrebbe rivelarsi pericoloso e provocare una maggiore frequenza dell’attraversamento della strada da parte degli animali; un rischio per i camosci stessi e per le auto in transito”, ha dichiarato preoccupato il presidente dell’ente animalista.
L’ “invisibilità” dei dissuasori è stata ben presto spiegata da Achille Rusconi del Comprensorio Alpino: “I blocchi posizionati vicini ai paracarri sono stati spostati verso l’interno del prato, un riposizionamento dovuto al fatto che i gas di scarico delle auto li avevano anneriti e resi ben poco gradevoli alla vista. Per essere precisi – ha sottolineato Rusconi – quelli ai margini della strada non sono gli unici dissuasori presenti in quel tratto, ma ne sono stati sistemati numerosi e dislocati su tre linee parallele che scorrono da Ballabio a Balisio, da bordo strada fin all’interno della boscaglia. Questa distribuzione infonde negli animali la sensazione di essere finiti nell’area di caccia dei loro predatori”.
I camosci però sembrano ignorare i segnali dei dissuasori: “Probabilmente gli animali, spinti dalla fame, si spostano più a valle, i prati di Basilio offrono loro un’ottima occasione per un pasto – ha spiegato Luciano Tovazzi, dirigente del Settore Ambiente ed Ecologia della Provincia di Lecco – I dissuasori hanno offerto comunque ottimi risultati, soprattutto negli anni passati, e siamo conviti della necessità della loro presenza in quel tratto”.