Traffico rifiuti. Silea: “Indagine interna” e su Anac farà ricorso

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Presidio di protesta ai cancelli di Silea, dentro i sindaci in assemblea
Presidio di protesta ai cancelli di Silea, dentro i sindaci in assemblea

 

VALMADRERA – “Non abbiamo ricevuto nessuna segnalazione o richiesta di informazioni da parte dell’Autorità giudiziaria”. Lo hanno ribadito giovedì’ davanti ai sindaci, nell’assemblea di Silea, il presidente Mauro Colombo e il direttore Marco Peverelli, rassicurando in cittadini riguardo al coinvolgimento dell’inceneritore di Valmadrera, smentito dai due dirigenti, nell’inchiesta sul traffico illecito di rifiuti dal Sud d’Italia.

Conferimento di rifiuti che sarebbe avvenuto attraverso la società B&B Srl di Torre Pallavicina, che figura tra gli indagati da parte della Procura di Brescia con la quale Silea, hanno chiarito i vertici della società, “si è limitata ad avere rapporti commerciali per 826 tonnellate nel 2015 (su 99.000 complessivamente trattate in quell’anno) e 178 nel 2016 (su 101.000 trattate complessivamente)”.
Il presidente e il direttore generale hanno illustrato le “severe e rigide procedure che vengono seguite per il ritiro dei rifiuti” e hanno ribadito come “tutti i rifiuti speciali entrano all’impianto con le necessarie analisi di classificazione e la relativa autodichiarazione del produttore con i dati di origine e ciclo produttivo, oltre a venire quindi controllati a vista, carico per carico, quando vengono scaricati in fossa”.

Il presidente di Silea Mauro Colombo e il direttore Peverelli

Quindi hanno affermato come siano state avviate “attente verifiche interne sull’iter” seguito e sia stato richiesto un formale accesso agli atti giudiziari e alle fonti investigative. A conclusione di tali verifiche, se venisse confermata ogni estraneità di Silea alla vicenda, la società valuterà come tutelare l’immagine della Società avviando un procedimento come “parte lesa” nei confronti sia della società B&B Srl che di “tutti quei soggetti che hanno avuto responsabilità o hanno enfatizzato strumentalmente la vicenda”.

“Non sono soddisfatto – ha commentato dai Cinque Stelle, Massimo Riva, consigliere comunale di Lecco- non è chiaro se società abbia preso dei provvedimenti dopo questa vicenda. Sulla carta i procedimenti sono validi finché non vengono messi alla prova dall’evento criminoso, e a quel punto questo modello va ritoccato. Nel complesso è il modello italiano che non mi convince, tanto che oggi parliamo di turismo rifiuti, vista la facilità con cui riescono ad essere movimentati su e giù per l’Italia, è un sistema che si espone a questo genere di infiltrazioni. Ci si augura che Silea faccia tutti i controlli del caso, è una società pubblica e in quanto tale non può avere l’ombra del dubbi”.

Oltre all’inchiesta sui rifiuti, Silea deve fare i conti anche con la delibera dell’Anac, autorità anticorruzione, che ha dichiarato illegittima la nomina del presidente Mauro Colombo alla guida della società. Nel corso dell’assemblea di giovedì, l’assemblea intercomunale ha deciso a maggioranza (presente il 71,05% del Capitale Sociale – Contrari 0 – Astenuti Ballabio, Cernusco Lombardone, Dolzago, Garlate, La Valletta Brianza, Olgiate Molgora e Santa Maria Hoè) di sostenere l’indirizzo del Consiglio di Amministrazione di impugnare la delibera dell’ANAC e l’atto di avvio del procedimento da parte del Responsabile Anticorruzione innanzi al TAR, anche con istanza cautelare.