4 milioni per la scuola non bastano, serve l’aiuto di tutti

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Francesca Bonacina
Francesca Bonacina

Un Piano di Diritto allo studio corposo e per certi versi innovativo quello che è stato approvato nel Consiglio comunale di lunedì 25 luglio e per il quale il comune di Lecco ha stanziato 4 milioni e 50 mila euro (per il solo anno scolastico 2011-2012), dei quali 700 mila sono destinati al rifacimento dei tetti di alcuni immobili scolastici con relativa installazione di impianti fotovoltaici, lavori che dovrebbero prendere il via nell’estate 2013.

Una cifra, i 4 milioni di euro, che per i non addetti ai lavori può sembrare di per sè cospicua, ma è appena sufficiente per mantenere uno standard dignitoso del livello scolastico inteso a 360°. Settore indubbiamente importante e fondamentale quello dell’istruzione che nel solo comune di Lecco vanta la presenza di circa 4 mila alunni iscritti alle scuole statali (asili, elementari e medie oggi chiamate rispettivamente scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado) ai quali si devono aggiungere i 2400 iscritti alle scuole paritarie, per un totale di circa 6400 alunni. Rimanendo sempre nell’ambito delle cifre, 22 sono i plessi scolastici dei 4 Istituti statali che contano 4 asili, 11 scuole elementari e 6 scuole medie. Per quanto concerne le scuole paritarie (private) 16 sono gli asili, 3 le scuole elementari e altrettante le medie. Numeri che parlano da soli e che danno l’idea della necessaria corposità dal Piano Finanziario che sostiene il Piano di Diritto allo Studio. 

A illustrare gli aspetti principali del Piano è l’assessore all’Istruzione Francesca Bonacina: “Gli aspetti principali sono due e sono di metodo. Il primo riguarda la biennalizzazione del Piano, aspetto principale in quanto ci consente di dare un preciso indirizzo all’impostazione del lavoro e degli interventi che andremo ad attuare. A mio avviso è una tempistica minima indispensabile. Personalmente avrei anche osato la triennalizzazione del Piano. Il secondo aspetto riguarda l’integrazione del Piano. Mi spiego. In passato il Piano di Dirittto allo Studio lo si vedeva come un ambito esclusivo del settore Istruzione. Oggi non è più possibile concepire un Piano in tal senso. Tanti e numerosi gli ambiti e i settori che sono legati a doppio filo con l’Istruzione, penso per esempio agli aspetti strutturali degli immobili scolastici, alla mobilità e ancora ai temi sociali, e proprio per questo il Piano di diritto allo Studio deve coinvolgere tutti gli assessorati. Oggi non è più possibile ridurre il tutto ad aspetti didattico-educativi”.

E infatti uno dei temi centrali su cui l’assessore Bonacina ha voluto focalizzare l’attenzione è quello degli stili di vita che caratterizzano gli alunni e le rispettive famiglie.

“Non è più pensabile di affrontare ogni alunno nello stesso modo. La scuola deve evolversi per cercare di stare al passo con i cambiamenti che in questi ultimi anni hanno investito gli stili di vita delle singole famiglie con ripercussioni anche sull’apprendimento degli alunni. La scuola deve fare i conti con i nuovi modi di vivere, per questo è urgente emancipare la scuola sempre più bisognosa di ‘aria’ nuova”.

Ecco quindi la necessità di una politica trasversale capace di portare allo stesso livello tutti i plessi scolastici. “Cominceremo con il dotare tutti gli istituti di una connessione internet veloce, per poi passare a un vero e proprio cablaggio e infine arrivare a rinnovare il parco macchine ovvero l’hardware (computer, monitor, stampanti, eccetera). In questo modo garantiremo a tutti i cittadini un livello di informatizzazione uguale per tutte le scuole senza creare discrepanze”. Un passaggio decisamente importante per una società che ha ormai imparato a comunicare e lavorare attraverso la Rete.

Per quanto concerne i contenuti del Piano, grande attenzione viene data all’integrazione scolastica: “In questi ultimi anni – prosegue Bonacina – c’è stato un incremento delle richieste di assistenza educativa per i ragazzi disabili, per questo abbiamo voluto che il Piano tenesse in grande considerazione questo aspetto”.

Un Piano corposo, ma che non potrà brillare di luce propria, come la stessa Bonacina spiega: “A fronte dei numerosi tagli e delle ristrettezze economiche che si stanno vivendo, rriteniamo sempre più necessario e indispensabile il coinvolgimento di soggetti altri da quelli  coinvolti direttamente nell’ambito scolastico. Parlo delle famiglie e di quelle associazioni che gravitano attorno al mondo scuola. Dobbiamo fare in modo che attorno al tavolo di discussione siedano anche loro. Il momento è difficile e per garantire un servizio importante e al passo con i tempi serve la collaborazione di tutti i soggetti. Il rischio, altrimenti, è quello di mantenere una situazione che è destinata a peggiorare di anno in anno fino al totale decadimento. Le risorse finanziarie sono sempre meno, quindi, pensare di operare come prima convinti di riuscire a mantenere gli stessi servizi e la stessa qualità con meno risorse è impensabile. Per questo è necessario l’apporto di tutti. Altrimenti ne va della vita dei nostri ragazzi”.