A maggio il teatro chiude per lavori, “ma la cultura non si fermerà”

Tempo di lettura: 3 minuti

LECCO – Per la prossima stagione di spettacoli, i lecchesi dovranno fare a meno del teatro in centro città: il 31 maggio, a conclusione degli eventi in programma, lo storico palazzo di Piazza Garibaldi chiuderà; urgono lavori di restauro e non è chiaro ancora quando potrà riaprire.

L’intervento più importante è quello di consolidamento alla volta del teatro, abbellita dal dipinto di Orlando Sora. Dovranno essere effettuate delle verifiche anche al foyer al primo piano e ulteriori opere strutturali.

E’ stato lo studio sugli edifici pubblici, commissionato nel 2015 dall’amministrazione comunale e durato oltre un anno, a mettere a nudo le criticità del patrimonio immobiliare di proprietà del Comune: non solo il Teatro della Società, anche gli stabili che ospitano gli uffici del municipio e Palazzo Belgiojoso hanno evidenziato problematiche dal punto di vita della staticità, in particolare al tetto e ai controsoffitti.

 

“Erano trent’anni che gli edifici comunali non venivano sottoposti a controlli di questo tipo – rivela l’assessore ai Lavori Pubblici, Corrado Valsecchi – Con i tecnici abbiamo stabilito di intervenire a stagione conclusa, anche perché dovranno essere allestite le impalcature ed è necessario che il teatro sia chiuso al pubblico”.

Si dovranno anche completare gli interventi già indicati decenni addietro dai Vigili del Fuoco e ottenere, così come già accaduto per il Bione, tutte le certificazioni di sicurezza, oggi autorizzate con prescrizioni, con scadenza a fine maggio.
Dovrà essere predisposto uno studio di restauro e bandire la gara per l’assegnazione dei lavori il cui importo si aggirerebbe intorno ai 600 mila euro secondo una prima stima. “Non è possibile al momento conoscere i tempi che saranno necessari agli interventi – prosegue Valsecchi – la priorità è la riapertura del teatro il prima possibile”.

 

L’impressione è che non sarà una cosa breve, tanto che la prossima stagione teatrale dovrà essere trasferita altrove, offrendo un’inedita occasione agli appassionati spettatori: “Non avere a disposizione il Teatro della Società non significa fermare il valore della cultura – sottolinea l’assessore alla Cultura, Simona Piazza – grazie alla bella collaborazione che fin dall’inizio del mio mandato si è creata con il Cenacolo Francescano, con la sala di via Ugo Foscolo appena aperta e gestita da Teatro Invito, con il Palladium e con l’Auditorium della Camera di Commercio, programmeremo spettacoli itineranti, distribuiti in luoghi diversi della città”.

“La chiusura della Scala a Milano ha dato vita alla costruzione di un nuovo teatro, quello degli Arcimboldi – ha sottolineato Piazza – noi questa possibilità non l’abbiamo, ma possiamo utilizzare e valorizzare questi spazi cittadini. Così come oggi, non mancherà una programmazione a 360 gradi, che tenga conto delle esigenze e dei gusti del pubblico, dai giovanissimi ai meno giovani”.

Più complessa pare essere la questione legata agli abbonamenti che ogni anno vanno letteralmente a ruba, con file mattiniere ai botteghini per accaparrarsi i posti migliori in sala: “Stiamo verificando la possibilità di vendita, siccome gli spettacoli saranno distribuiti in sale differenti. Vedremo, in base alle rassegne, se potremo effettuarli, altrimenti metteremo in vendita i biglietti singoli”.