ABBADIA LARIANA – Un pomeriggio con le donne . E per le donne. Un pomeriggio tra pensieri, parole, letture e musiche per “celebrare” la donna e l’universo femminile.
Abbadia Lariana ha riunito lunedì 9 marzo in Oratorio un buon numero di anziani, chiamati a raccolta dal Centro di aggregazione non soltanto per trascorrere alcune ore in lieta compagnia ma proprio per riflettere sulla figura della donna, sulle sue conquiste sociali ma altresì sulle discriminazioni e le violenze di cui proprio le donne sono state (e in molti casi sono tuttora) oggetto.
Il primo atto del pomeriggio, presente anche il sindaco Cristina Bartesaghi, è stato rappresentato dalla proiezione di un breve filmato con una serie di scatti fotografici che ritraevano donne di vari Paesi del mondo, seguito da altre interessanti immagini sulla figura femminile nell’antica Grecia, proposte e commentate da Carla Ardis, giovane abbadiese laureata in Archeologia.
Quindi altre immagini riguardanti alcuni passaggi di un articolo-intervista, a firma di Chiara Zappa, apparso sull’ultimo numero della rivista del Pime Mondo e Missione sul Corano e in generale sul tema “donne e Islam” visto dall’iraniana Shahrzad Houshmand, docente di Studi islamici alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.
E’ stata poi la volta di tre brani musicali, il primo dei quali – del cantautore Massimo Bubola – era un esplicito invito a riflettere sulla violenza sulle donne. In sala sono poi risuonate le note di “Quello che le donne non dicono”, brano portato al successo anni fa da Fiorella Mannoia, e di “Donna ti voglio cantare” di Angelo Branduardi.
Significativo anche il momento in cui alcune anziane di Abbadia hanno portato la loro testimonianza sulle esperienze lavorative vissute quando erano poco più che ragazzine.
“Io ho iniziato a lavorare a 12 anni in filanda – ha detto una di loro – ma ho un bellissimo ricordo di quegli anni e non mi sono mai sentita sfruttata”. “Anch’io, fin da giovanissima, ho lavorato in una filanda di Valmadrera – ha spiegato un’altra donna – ed erano anni difficili, ma lo rifarei”.
E un’altra ha aggiunto: “Nonostante le fatiche da sopportare, sul posto di lavoro si sentiva cantare. C’era insomma serenità e ci si sentiva uniti”.
Poi la testimonianza di una donna che ha trascorso gli anni della giovinezza in Trentino. “Abitavo a Merano – ha detto – e per raggiungere il magazzino delle mele in cui lavoravo avevo una bicicletta, così come le mie amiche e colleghe. La usavamo con qualsiasi condizione atmosferica, anche in pieno inverno e anche se sulle strade c’era il ghiaccio. Mi ricordo che lavoravamo fino alle 11 della sera…”.
Infine altri canti, sempre guidati dall’educatore Carlo Piccolo della Cooperativa Sineresi, e prima del congedo torte e dolci per tutte a suggellare un sereno pomeriggio di riflessioni. Con le donne e per le donne.
DI SEGUITO, UNA SERIE DI IMMAGINI DEL POMERIGGIO DEDICATO DAGLI ANZIANI DI ABBADIA LARIANA ALLE DONNE