LECCO – Non si guardi alla provincia di Monza e Brianza per future alleanze istituzionali e accorpamenti tra enti: per la Cgil lecchese dovranno essere le province di Sondrio e Como i partner privilegiati per piani di sviluppo territoriale. Il sindacato lo ha messo “nero su bianco” nell’ordine del giorno votato al termine della Conferenza di Organizzazione che si è svolta martedì nell’aula magna dell’ospedale Manzoni.
“Abbiamo scritto volutamente che il perimetro di riflessione dovrà riguardare Como e Sondrio, escludendo qualsiasi ipotesi di aggregazione con Monza Brianza – ha sottolineato il segretario provinciale Wolfango Pirelli – perché questo perimetro tiene conto nostra della nostra autonomia, eventuali alleanze e aggregazioni con altre province rischiano di annullare la realtà lecchese”.

Il pensiero della Cgil va in modo particolare alla Camera di Commercio di Lecco, il cui destino non è ancora definito, e in campo sindacale alla Cisl che lo scorso anno ha fuso in un unico ente la confederazione lecchese e monzese e che, secondo quanto ha lasciato intendere nel suo intervento Pirelli, a causa di questa scelta starebbe perdendo terreno in provincia “aprendo spazi importanti – ha detto il segretario Cgil ai suoi – per la nostra iniziativa”.
Ma non c’è solo la riorganizzazione istituzionale tra i punti del documento sottoscritto nel corso della conferenza di organizzazione: centrale è la questione della contrattazione che per la Cgil dovrà diventare sempre più “inclusiva” alla luce dei “profondi cambiamenti e delle trasformazioni degli ultimi anni, per dare rappresentanze e diritti a giovani e precari che oggi non sono adeguatamente tutelati” come ha sottolineato Pirelli.
“La crisi cambia la natura dei nostri iscritti – 44.219 tesserati nel 2014 – oggi più precari e meno stabili, provenienti più dai settori emergenti del terziario e meno dai settori industriali tradizionali. Di conseguenza – ha proseguito il segretario della Cgil Lecco – cambia il peso delle categorie in relazione alle modifiche degli assetti produttivi. E’ cambiata anche attività del patronato, più incentrata nel servizi legati a chi perde il posto di lavoro, e del centro servizi fiscali per rispondere alle novità sui tributi e alle difficoltà dei cittadini”.
Tutto ciò spinge la Cgil ad una riflessione verso la sua organizzazione: “Vogliamo provare a riunificare il mondo del lavoro anche cambiando il nostro modo di fare sindacato, questa è la condizione necessaria per dare futuro alla Cgil adeguando la nostra associazione ai cambiamenti”.
Innovazione e ricerca sono tra gli ambiti in cui il sindacato intende muoversi, valorizzando la presenza di Politecnico e CNR: “ La nostra proposta – ha annunciato Pirelli – è la creazione di un organismo in parte pubblico e in parte privato per trasferimento tecnologico sul modello di UniverLecco, cosi come quest’ultimo organizza offerta dal punto di vista della ricerca, serve un organismo che organizzi la domanda di innovazione, ovvero che raccolga le richieste delle aziende”.

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