LECCO – Dopo l’articolo a proposito della denuncia da parte del WWF di un ecomostro ai piedi del Cornizzolo, riceviamo e pubblichiamo integralmente il contributo di un nostro lettore.
“Vi scrivo dopo aver visionato il vostro articolo relativo alla Segnalazione del WWF per l’ecomostro presente ai piedi del Cornizzolo. Dopo aver letto sono sempre più frustrato dal fatto che in in questo paese nonostante ci siano leggi valide, nel caso dell’ amianto addirittura uniche rispetto a tutti gli altri stati, non si riesca per vari motivi a renderle operative al 100% ed in tempi ragionevoli. Infatti oltre al caso segnalato da WWF, che ormai si trascina senza esito da anni, c’è stato quello della Leuci che si avvia forse a conclusione dopo anni di scempio e solo grazie al polverone sollevato dai cittadini e dagli organi di informazione locali.
Purtroppo questi casi “limite” per gravità sono solo parte del problema, infatti sono tantissimi i casi di abitazioni private con tetti in eternit che vertono in condizioni “critiche”. Personalmente per lavoro transito spesso in zona Acquate, ed in questi giorni scendendo da via ai Poggi ed alzando lo sguardo sul tetto di una casa sita in corso promessi sposi proprio di fronte all’imbocco di via ai poggi, ho notato che in seguito alla tempesta di vento della settimana scorsa, un pezzo della copertura si è staccato giacendo per una parte sul resto delle lastre in eternit mentre della parte restante non si hanno tracce visive.
Adesso mi chiedo: visto che per casi gravi si fatica a venirne a capo se non dopo anni, in questo caso sperare in una soluzione è pura utopia? Il tetto sarà stato censito? Dove andrà a finire la lastra staccata? Verrà messo in sicurezza il tetto? La legge c’è ed è valida, ma poi…?
Un cittadino frustrato”.