LECCO – Il Parini? Era solo il principio: se lo scorso anno l’istituto economico e turistico ha dovuto fare i conti con i controsoffitti a rischio crollo e studenti evacuati altrove per consentire lo svolgimento delle lezioni, a settembre altre tre scuole dovranno affrontare altrettanti disagi.
Gli stessi problemi strutturali sono stati infatti riscontrati al Liceo Grassi di Lecco, al Liceo Agnesi e l’istituto Viganò di Merate e i lavori per la messa in sicurezza sicuramente non potranno essere conclusi per l’inizio dell’anno scolastico.
Lo ha confermato il consigliere provinciale, Marinella Maldini, delegata all’istruzione. “Dopo quanto accaduto al Parini abbiamo voluto tenere monitorata la situazione dei controsoffitti negli edifici che, per epoca di costruzione – anni ’70 (ndr) – potevano presentare tali rischi”.
In primavera un’aula del Viganò era stata chiusa dopo che si era verificato uno sbriciolamento di materiale dal soffitto, i controlli successivi hanno rilevato il rischio di crolli in altre venti aule dello stesso istituto. Al Liceo Agnesi la criticità riguarda invece gli atri di tutti i piani della scuola e già prima che si concludesse l’anno scolastico erano stati creati dei percorsi per consentire gli spostamenti in sicurezza degli alunni, mentre al Grassi, dopo la chiusura a maggio di sei aule, ne sono state chiuse altre dieci.
Gli unici lavori al momento appaltati sono quelli al Liceo Agnesi, il primo su cui la Provincia è intervenuta stanziando duecento mila euro per i dovuti interventi, ma la stima complessiva per la sistemazione delle tre scuole si aggira intorno al milione di euro ha confermato il presidente della Provincia, Flavio Polano.
“E’ una questione delicata, il nostro ente, come le altre Province italiane, si ritrova senza risorse” e per stanziare quelli che ci sono, ha sottolineato il presidente, si è dovuti ricorrere ad “operazioni vietate dal punto di vista contabile e amministrativo”. Entro agosto dovrebbero giungere dal Ministero circa 1,4 milioni di euro che saranno utilizzati a questo scopo.
La consapevolezza è però che le aule oggi chiuse non saranno sicuramente pronte per l’inizio del nuovo anno scolastico. Servono, così come accaduto lo scorso settembre per il Parini, spazi alternativi dove trasferire gli studenti. “Ad agosto incontreremo i dirigenti scolastici e con loro troveremo il sistema di garantire le lezioni agli alunni. Dovranno affrontare dei disagi, non sarà piacevole – ha sottolineato la consigliera Maldini – ma preferiamo tutelare l’incolumità degli stessi studenti e del personale scolastico. Faremo di tutto affinché i lavori vengano effettuati nel più breve tempo possibile”.
Sicurezza è la parola d’ordine anche per il presidente Polano, “Le scuole della nostra provincia sono sicure” ma sono comunque tanti i lavori da effettuare per renderle efficienti, in tutto ben 56 milioni di euro quelli che occorrerebbero per mettere in sesto tutte e quindici le scuole superiori lecchesi di competenza di Villa Locatelli.
Riverniciature, la sostituzione dei serramenti, sistemazione delle parti esterne e delle coperture (sempre al Grassi per esempio occorrerebbe rifare il tetto in tegole) interventi agli impianti elettrici, di riscaldamento, gli adeguamenti antisismici, interventi agli impianti antincendio, con la realizzazione anche di vasche di accumulo d’acqua da utilizzare proprio in caso di incendio, al Bertacchi tra le altre cose si dovrà intervenire sulla palestra e ai servizi igienici. Lo ha riferito il dirigente Angelo Valsecchi, illustrando la tabella con il conto complessivo di tutti i lavori che sarebbe necessario eseguire negli edifici scolastici lecchesi già inviata al Ministero.
“E’ lo stato dell’arte, un piano decennale di interventi che occorre realizzare e che ci consente di sapere effettivamente quante sono le risorse necessarie e cercare di ottenerle anche attraverso bandi” ha sottolineato Polano. “Non si tratta di lavori urgenti come per Grassi, Agnesi e Viganò, e non ci sono rischi per l’incolumità degli studenti”.