MANDELLO – Era il 17 maggio del 1958 quando una quarantina di soci fondatori apposero la loro firma all’atto costitutivo: nasceva così l’AVIS di Mandello, l’associazione che oggi raccoglie oltre seicento donatori di sangue, non solo di Mandello, ma anche di Abbadia e Lierna.
Sono passati sessant’anni da allora, un lungo percorso fatto di impegno e passione, generosità ed emozioni per una delle realtà associative più importanti e longeve della cittadina sul lago.
“Non siamo arrivati al traguardo ma è trascorso un pezzo di storia importante, tanta strada è stata fatta e l’associazione è crescita in tutti in sensi, numericamente tra gli associati ed anche nelle donazioni, seguendo l’evoluzione della società ma restando fedele ai principi che i fondatori ci hanno lasciato in eredità”.
A raccontare la sezione mandellese dell’Avis sono l’attuale presidente Roberto Rosa e l’ex presidente Piercarlo Redaelli che ci hanno ospitati nella sede nell’ex scuola di via Dante Alighieri, che oggi accoglie, oltre all’Avis, anche l’archivio storico e la scuola di musica.
Si tratta della terza ‘casa’ per l’Avis di Mandello, dopo lo stabile di via Manzoni, poi nel 1984 l’immobile di via Pra Magno, infine, per giungere nell’edificio scolastico a Molina, nel 1992.
“In verità – ricorda Redaelli – le prime riunione venivano tenute nell’abitazione del dott. Gianni Comini, fondatore e primo presidente, persona alla quale la storia dell’associazione è indissolubilmente legata”.
E’ un legame strettissimo quello creato da Comini con i suoi volontari: per 26 anni il dottore è stato al timone dell’Avis di Mandello; un maestro per molti, una saggia guida per la sua associazione. “Era molto amico di mio padre ed era come un padre per me – prosegue Redaelli – è stata anima e corpo della nostra Avis”.
“Sapeva coinvolgerti, era come se ti coprisse di miele, con il suo entusiasmo e la sua gentilezza, e tu non potevi farne a meno – lo ricorda il presidente Rosa – Era sempre illuminato nelle sue scelte. quella più importante fu di proporci la rinuncia delle medaglie con le quali, da tradizione, vengono premiati i volontari che hanno raggiunto un numero importante di donazioni. Mandello è stata la prima Avis in Italia a fare questa scelta”.
Era il 1983: “Perché questa ricorrenza non debba restare soltanto un ricordo legato ai festeggiamenti frivoli o legati agli schemi consueti, ma piuttosto qualcosa di più tangibile e significativo, gli avisini mandellesi hanno voluto dare un senso a questa manifestazione del venticinquesimo anno di fondazione”. Così il dott. Comini annunciava la decisione del Consiglio, che dava la possibilità ai propri volontari di rinunciare alla medaglia per devolvere una cifra dello stesso valore per progetti di solidarietà.
“Il dottore ci diceva sempre che il donatore non è né un eroe né un campione” prosegue Rosa, e ancora oggi gli avisini mandellesi destinano al sociale l’equivalente della medaglia a loro assegnata. Quest’anno la raccolta di questi fondi sarà devoluta al Soccorso degli Alpini per l’acquisto di un defibrillatore da installare in paese.
La sede di Avis Mandello dal 2016 intitolata al ricordo del suo primo presidente, scomparso nel luglio dell’anno precedente. Altri avevano preso il suo testimone: Giulio Cannas, Sandro Conti, Piercarlo Redaelli, Silvano Gianola e Roberto Rosa. “Ma lui c’era sempre – dice Rosa – nominato presidente onorario, ai consigli presenziava ma non era una presenza invadente la sua, anzi, ci ha lasciato camminare con le nostre gambe, interveniva solo per darci dei consigli quando necessario”.
L’attuale presidente può vantare “l’esperienza notevole di una squadra forte – racconta lui stesso – abbiamo tre ex presidenti in consiglio e mi sento le spalle larghe. Il nostro pensiero guarda al futuro, alla nuova classe dirigente, oggi riscontriamo meno disponibilità che in passato a ricoprire ruoli attivi nell’associazione”.
Crescono invece i donatori, soprattutto tra le donne. “Ogni volta che si dona – racconta Redaelli – è come averlo fatto la prima volta, è un’emozione la sicurezza di aver fatto qualcosa per qualcuno gratuitamente e anonimamente, compi un gesto che non è costato nulla e potrà servire ad un’altra persona”.
Dall’associazione ringraziano il dott. Ascanio Cereghini, direttore sanitario per Avis Mandello, e il revisore dei conti Giovanni Pozzi, due professionisti che si sono messi a disposizione a titolo gratuito.
Ora è tempo dei festeggiamenti per l’Avis di Mandello che aprirà il programma delle manifestazioni per la celebrazione del 60° di fondazione con un concerto del coro “Chorus Band” , che si esibirà proponendo canzoni italiane e straniere senza strumenti e cantando a cappella. Il concerto si terrà domenica 29 aprile alle ore 21 presso il cinema Teatro Comunale di Mandello.
La manifestazione ufficiale del 60° sarà invece celebrata domenica 20 maggio, con il corteo che dalle 9.15 partirà da piazza Leonardo da Vinci, prima verso il cimitero per rendere omaggio agli avisini mancati, e poi alla chiesa parrocchiale del Sacro Cuore per la Santa Messa. Seguiranno poi, nel salone dell’oratorio, i discorsi di benvenuto e la consegna degli attestati di benemerenza e del corrispettivo delle medaglie al Soccorso degli Alpini. Infine il pranzo a buffet nel salone dell’oratorio.