AVIS: un festoso corteo a Pescarenico, scoperta la targa del 70°

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La targa scoperta al parco di Pescarenico

LECCO – “In settant’anni tante cose cose cambiate, è cambiata la società, ma ci sono valori che ci accompagnano da quando esiste l’uomo, tra questi la solidarietà, quello di dare senza aspettarsi nulla in cambio”.

E’ nelle parole di Andrea Bonaiti, presidente dell’Avis di Lecco, che si ritrova il senso dell’iniziativa perseguita dall’associazione dei donatori di sangue, giunta al suo 70esimo anniversario dalla fondazione in città.

Una storia iniziata nel 1947, ha ricordato Bonaiti, quando occorreva sangue per salvare la vita ad un lecchese, che necessitava di una trasfusione, e ci si mise alla ricerca di un donatore, un altro cittadino di Lecco iscritto all’Avis Milano che diede il suo sangue in aiuto di questa persona. Così nacque l’Avis di Lecco.

Il presidente dell’Avis, Andrea Bonaiti, insieme al sindaco Virginio Brivio

 

“Ai tempi erano una quindicina di persone nel gruppo, oggi siamo oltre 4750 volontari – ha ricordato il presidente – tanta strada è stata fatta ed altrettanta ne abbiamo davanti a noi”.

Una strada percorsa insieme ai tanti donatori, come il corteo che, mercoledì mattina,  dalla chiesa di Pescarenico, a margine della santa messa celebrata dal mons. Maurizio Rolla, ha raggiunto il parco di via Donatori del Sangue, attraversando le stradine ciottolate del rione Manzoniano e piazza Era. A guidare il corteo vi era la banda Manzoni, che ha allietato in musica la parata; dietro i musicisti, gli stendardi di tante Avis comunali della provincia, i cui rappresentanti hanno partecipato alla manifestazione.

La targa scoperta al parco di Pescarenico

 

Tra i presenti anche il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, e l’assessore alla Cultura, Simona Piazza. “Il sangue della nostra provincia va in tante zone d’Italia, donando significative quantità di sangue e plasma – ha ricordato Brivio – Quel gesto di 70 anni fa è qualcosa di autenticamente bello: in un momento in cui l’Italia usciva dalla guerra e c’era una ricostruzione in atto, mentre si cercavano di costruire infrastrutture per rimettere in piedi il Paese, mi piace pensare che simbolicamente anche quel sangue sia stata un’infrastruttura importante. Il momento di difficoltà non ha fatto dimenticare l’importanza del dono, la libertà di dare una parte di sé a favore del consolidamento di una società”.

L’assessore Simona Piazza, mons. Maurizio Rolla, il sindaco Virginio Brivio e il presidente Avis Andrea Bonaiti

 

Una targa al Monumento ai Donatori, scoperta dai alcuni dei bimbi presenti alla cerimonia, ricorda l’importante traguardo raggiunto dall’associazione lecchese. “In un posto, un parco, che è frequentato da tante persone, un luogo di passaggio per molti – ha sottolineato il sindaco – perché l’Avis non riguarda solo l’ambito ospedaliero, ma c’entra con la vita di tutti i giorni”

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