Bonifica al Bione:
i ritardi? “Prima la salute dei cittadini”

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LECCO – Tornano ad accendersi i riflettori sul “caso” Bione e sulla bonifica dell’area rispetto la quale si aspetta da troppo tempo l’esito delle analisi degli esperti. Della questione se n’è discusso l’altra sera in Consiglio comunale con una mozione presentata dalla stessa maggioranza, attraverso l’iniziativa di Andrea Frigerio (PD), per sollecitare l’Arpa a rendere noti i risultati dei suoi studi.

“Un ritardo scandaloso – come lo ha definito Sandro Magni (FDI) che si è scagliato apertamente contro l’Arpa – c’è qualcosa che non funziona da parte di certi enti che sarebbero preposti a tutelare la nostra salute”.

Ma dai banchi dell’opposizione l’emendamento del PD è stato invece considerato un “boomerang con l’idea di scaricare l’inazione del Comune su altri enti” come denunciato dal leghista Giulio De Capitani, appoggiato in pieno dalla propria capogruppo, Cinzia Bettega: “Cosa è stato fatto in questi tre anni? Non è stato sistemato un centimetro dell’area”.

Critico il PDL e il suo capogruppo Filippo Boscagli (“Un percorso che ha avuto troppi intoppi e non solo imputabili ad Arpa ma ad alcuni uffici comunali che su questo tema non si sono mai scaldati il cuore”) ma anche Appello per Lecco, con Alberto Invernizzi che ha definito l’allungamento dei tempi “non certo un sintomo di buona amministrazione”.

“Il Bione vive oggi nell’arbitrarietà nella follia e nel mistero” è il commento di Ezio Venturini (IDV) che si è scagliato nuovamente contro quello che denuncia essere il “non rispetto della convenzione” da parte del gestore.

A tentare di sedare le polemiche ci ha pensato l’assessore Francesca Rota: “Lo scorso 30 di agosto sono state compiute le ultime analisi i cui risultati dovranno essere elaborati dalla società incaricata dal Comune, Tecno Habitat, e confrontati con quelli dell’Arpa. A quel punto, tra gennaio e febbraio, si elaborerà l’analisi di rischio sulla quale si capirà se sarà necessario asportare parte del sottosuolo oppure realizzare una copertura. Oramai siamo al giro di boa”.

Un giro di boa che arriva però dopo una lunga attesa: “La Conferenza servizi ha prescritto al Comune un diario di 4 pagine con le modalità di queste analisi – ha sottolineato Rota -un lavoro complesso che noi abbiamo seguito in modo pedissequo guardando in primis alla salute dei cittadini”.

Viene da chiedersi se gli utenti del centro sportivo non corrano già ora dei rischi per la propria salute: “Se così fosse l’Asl lo avrebbe già chiuso. Su questo non abbiamo timori – ci ha risposto l’assessore – quelli che andranno ad essere realizzati sono però lavori importanti e vogliamo stare tranquilli, non solo in quest’occasione, ma almeno per i prossimi 50 anni”.