LECCO – “Un altro albero di cedro di circa 80 anni si è ritrovato in posizione orizzontale nel giardino delle case di Via Vercelloni, fronte via Mauri, a seguito di intervento da parte dei taglialegna ingaggiati dal Comune”. A denunciarlo è l’ex consigliere comunale, l’agronomo Giorgio Buizza.
“Proprio nei giorni in cui tutta la regione (la nazione) ha sofferto l’elevato tasso di inquinamento, nei giorni in cui si sono adottati i provvedimenti più vari e dirompenti per tentare di ridurre l’inquinamento e le polveri sottili, le motoseghe del Comune di Lecco hanno continuato imperterrite nel programma di taglio di alberi secondo logiche che definire incoscienti è una gentilezza – spiega Buizza – Il cedro di Via Vercelloni (n° 577 del censimento recentemente approntato) aveva circa 80 anni (forse 81, poco importa) non era storto, non presentava rami secchi, non era inclinato, non aveva carie nel fusto, non aveva radici scoperte o lesionate, non stava al centro di nessuna rotonda spartitraffico. Dov’era dunque la pericolosità? Quali sono state le ragioni della condanna?”
“Il programma dei tagli, purtroppo per la città, è lungo e intenso. Nell’elenco, mescolati ad alberi pericolanti, ci stanno anche alberi sani (come questo cedro) o che potrebbero essere curati e governati con semplici potature e aggiustamenti di varia natura ed intensità – prosegue l’ex consigliere – La condanna però è già scritta e non c’è alcun tribunale o alcun giurì a cui presentare ricorso per ottenere la revisione del processo ed eventualmente la grazia. La condanna è già definitiva. Dovremo stare chiusi in casa con le finestre chiuse per non respirare l’aria di fuori; in compenso le strade e i giardini saranno sicuri perché tutti gli alberi saranno stati tagliati. Una bella prospettiva!”