CALOLZIO – Vogliono vederci chiaro i componenti del gruppo Cambia Calolzio in merito alla Cartiera dell’Adda, nota azienda calolziese, all’interno del parco Adda Nord. Di poche settimane fa la segnalazione circa un camino rovente, ben visibile dalla passeggiata che costeggia il fiume, oggi il portavoce del gruppo, Diego Colosimo, continua ad esprimere i propri dubbi a seguito della risposta dell’azienda.
“Dopo la nostra segnalazione pubblica, in merito al preoccupante livello di calore e di fuoco generato da un camino della Cartiera Adda nella notte di lunedì 3 luglio, abbiamo appreso che l’imprenditore Giuseppe Cima e il Sindaco hanno cercato di sminuire quanto accaduto – si legge in una nota diffusa dal gruppo – L’ing. Giuseppe Cima ha precisato che non esiste alcun camino e che non è accaduto nessun incidente”.
“All’ ing Cima, sommessamente, segnaliamo che il dizionario della lingua italiana “Devoto e Oli” definisce camino tutti “i condotti destinati allo scarico di prodotti gassosi di un impianto industriale” , e che quindi lui, addetto ai lavori precisi che tecnicamente si tratta di una torcia, a noi poco importa. Quanto verificatosi non può non preoccupare tutti, compresa l’azienda, in quanto l’utilizzo di questo camino è previsto solo in casi di emergenza. L’emergenza indica situazione di criticità. Criticità che per quanto ci riguardata non è dato a sapere se da troppa ossigenazione, se da fanghi strani o fuori controllo o altro ancora. Criticità che sicuramente non è ascrivibile a San Gerolamo, bensì all’azienda. Non è nostra competenza appurare quali anomalie o interferenze abbiano generato questo eccessivo livello di calore e fiamme, spetta a chi di dovere istituzionalmente preposto a questo lavoro. Noi siamo preoccupati per quello che potenzialmente è successo, visto l’alto grado di calore immesso nell’aria e quanto avrebbe potuto anche succedere, visti i depositi di carta allocati in zona. Non pensiamo di sbagliare la lettura di leggi e regolamenti che impongono l’obbligatorietà della registrazione e della segnalazione dell’intervenuta emergenza, ma, se così fosse, l’Azienda di sua spontanea responsabilità e non perché sollecitata, avrebbe dovuto quanto meno emettere un veritiera e diffusa comunicazione a tutta la comunità. Così come pure ogni qualvolta vengono emessi in atmosfera pestilenziali odori una qualche scusa ai cittadini dovrebbe come minimo essere sempre dovuta. Scuse che non risolverebbero certo i problemi a monte, ma esprimerebbero quanto meno attenzione e rispetto verso il quartiere e non solo. Al Sindaco di Calolzio, che fra l’altro – lo ricordiamo e lo ribadiamo – non ha partecipato alla conferenza di servizi che ha permesso l’attivazione delle centrale a biomasse presso la Cartiera Adda, chiediamo senza sudditanze nei confronti di alcuno, di esercitare pienamente il Suo ruolo di responsabile in materia di ambiente e salute previsto da diverse leggi, attivandosi subito con forza verso tutti gli Enti ed organi competenti, perché le cose accadute suscitano forti preoccupazioni e non vanno sottovalutate”.
“Per quanto ci riguarda, con il supporto di Medicina Democratica, esperti ISPRA e docenti universitari, continueremo a sostenere la difesa di salute ed ambiente non solo rispetto alla Cartiera Adda, ma anche per altre gravi situazioni di rischio presenti sul territorio comunale. Non ultima la quantità di amianto che deve essere rimossa subito”.