MANDELLO – Una camminata di pochi più di 4 chilometri per favorire l’azione di “Ovci – La Nostra Famiglia”, nata nel 1982 con lo scopo di realizzare iniziative che sviluppino la promozione umana, sociale, tecnica e sanitaria, con particolare orientamento a interventi a favore di persone disabili, oltre che per affrontare un discorso di sensibilizzazione sociale, sollecitando l’opinione pubblica a una presa di coscienza e di responsabilità di fronte ai problemi dell’uomo e in particolare dei popoli dei Paesi in via di sviluppo.
Una camminata per sostenere il lavoro della liernese Luisa Mainetti, che da otto anni opera nella provincia di Esmeraldas, in Ecuador, dove con altre cinque sorelle e con l’aiuto di personale locale porta avanti un centro di riabilitazione che accoglie 250 bambini con problemi motori e di linguaggio, oltre che con difficoltà di apprendimento.
Con queste finalità il Gruppo missionario Grigne e la Parrocchia Sacro Cuore, con l’apporto e il sostegno concreto di numerose altre associazioni (Avis, Aido, Acli, Commercio equosolidale, Operazione Mato Grosso, Azione Cattolica, Centro di aiuto alla vita e Centro di ascolto Caritas), propongono per domani, sabato 16 maggio, la ventottesima edizione della Camminata missionaria, marcia non competitiva che assegnerà al gruppo più numeroso il Trofeo “Giuseppe Valli e Luigi Forni (alla memoria)”.
Numerosi sono gli altri premi in palio. Il ritrovo è fissato per le ore 20.45 all’Oratorio Sacro Cuore, da dove alle 21 – dal campo sportivo della parrocchia – sarà data la partenza.
Le iscrizioni si ricevono al campo sportivo fino al momento della partenza della camminata, che si svolgerà con qualsiasi condizione atmosferica.
In una lettera indirizzata di recente a familiari e amici, Luisa Mainetti ha scritto: “Mi sembra ieri di essere arrivata in questo barrio San Rafael di Esmeraldas dove tutto è grande (piante, fiori, frutti, insetti), compresa la povertà. Al Centro di riabilitazione operano fisioterapiste, logopediste, una terapista occupazionale, una psicomotricista e una pedagogista. Una volta al mese, per tre giorni, viene da Ibarra un neurologo, con sua moglie che è neuropsicologa. Ci sono anche tanti bambini con epilessia. Un giorno alla settimana arriva il pediatra e ogni 15 giorni l’oculista…”.
Nella stessa missiva la liernese spiega che nella stessa struttura vi è anche la scuola “Juan Pablo II” che accoglie 150 bambini e ragazzi con vari deficit (sordi, con insufficienza mentale grave, con problemi visivi e altro ancora).
Poi, a proposito della povertà, aggiunge: “A Esmeraldas non è facile trovare lavoro e i più fortunati sono quelli che hanno un impiego statale. Gli altri si prestano per lavori saltuari e precari: taxista, venditore ambulante, pescatore, muratore. Anche il Servizio sanitario è carente e la maggior parte dei servizi è a pagamento”.